Jala netī
Jala netī[1] è una tecnica di pulizia e purificazione che fa parte degli ṣaṭkarman[2].
Per i praticanti di Yoga la pulizia nasale è fondamentale per bilanciare le nāḍī iḍā e piṅgala.
Essa è inoltre considerata una tecnica di base per la successiva pratica del prāṇāyāma, che richiede una preventiva pulizia delle narici.
Si utilizza un particolare contenitore a forma di teiera, la lota, che può essere di materiale plastico (adatta ai viaggi) o di ceramica (adatta all’uso continuativo in casa).
La lota termina con un beccuccio lungo che si pone all’entrata di una narice per far entrare l’acqua che poi uscirà dall’altra narice.
L’acqua, a temperatura corporea, va prima mescolata con il sale nella proporzione indicativa di 1 cucchiaino da tè per ½ litro di acqua o secondo le indicazioni che accompagnano la lota.
In tal modo si ottiene una soluzione fisiologica con caratteristiche simili a quella dei fluidi corporei[3].
Se nell’acqua c’è troppo sale o troppo poco sale si avverte una viva sensazione di bruciore.
Tecnica[4]
Respirare con la bocca durante la pulizia del naso.
Riempire la lota con l’acqua e tenerla con una mano come nella foto.

Prima fase: lavare le narici
In piedi, con le gambe aperte, distribuire il peso del corpo tra i due piedi e inclinarsi in avanti.
Chiudere gli occhi e rilassare il corpo.
Portare la consapevolezza su Ājñā cakra.
Piegare la testa di lato e leggermente indietro.
Iniziare a respirare con la bocca.
Inserire con attenzione e delicatezza il beccuccio della lota appena all’inizio della narice in alto. Senza forza.
La lota va inclinata in modo che l’acqua entri nella narice in alto ed esca dalla narice in basso.
L’acqua non dovrebbe entrare in bocca o nella gola.
Se ciò accade, aggiustare la posizione del collo e della testa.
Far fluire l’acqua fino a svuotare la lota a metà.
Riportare la testa in centro e far scorrere l’acqua dal naso.
Soffiare delicatamente il naso rimuovendo muco e impurità.
Inclinare la testa dal lato opposto e ripetere lo stesso procedimento con l’altra narice.
Al termine le narici dovrebbero essere asciutte.
Seconda fase: asciugare le narici e i seni paranasali
1 – Portarsi eretti.
Chiudere la narice destra col pollice e respirare attraverso la sinistra dalle 5 alle 10 volte in rapida successione come nel pranayama kapalabhati, enfatizzando l’espirazione.
Chiudere la narice sinistra e ripetere con la destra.
2 – Piegarsi in avanti dalla vita in su in modo che il busto sia orizzontale.
Piegare il capo a destra e chiudere la narice destra con il pollice.
Respirare vigorosamente come descritto sopra.
Ripetere piegando il capo a sinistra e chiudendo la narice sinistra.
Infine, ripetere di nuovo portando la testa in centro e respirando attraverso entrambe le narici.
3 – Portarsi di nuovo eretti con i piedi distanziati.
Chiudere la narice destra ed espirare con forza, mentre si piega il busto in avanti a partire dalla vita.
Inspirare normalmente mentre si torna con il busto eretto.
Ripetere 5-10 volte.
Ripetere con l’altra narice.
Ripetere con entrambe le narici, portando le braccia dietro alla schiena.
Al termine della pratica assicurarsi che il naso sia ben asciutto.
Non soffiare il naso troppo forte poiché l’acqua eventualmente rimasta dentro può essere spinta nel condotto uditivo.
Se necessario, dopo si può praticare per vari minuti Shashankāsana[5].
La pratica di Jala neti è raccomandata la mattina prima di āsana e prāṇāyāma.
Riteniamo che vivendo in ambienti e luoghi particolarmente inquinati, durante il periodo invernale (raffreddori, catarro, etc.) o in caso di allergie, possa essere utile ripeterla la sera, per purificare il naso prima di andare a dormire.
Non si pratica dopo i pasti.
Controindicazioni
Perdita di sangue dal naso ricorrente o ostruzioni nasali.
Benefici
Jala neti rimuove il muco e l’inquinamento dal naso e dai seni paranasali, allevia raffreddori, allergie e sinusiti.
E’ benefica anche per problemi alle orecchie, agli occhi, infiammazioni della gola e alle adenoidi.
Aiuta a prevenire le malattie del tratto respiratorio.
Purificare il naso può ridurre l’abitudine di respirare con la bocca.
Riduce le tensioni muscolari del viso e ha un effetto calmante e tonificante sul cervello.
All’equilibrio tra le narici destra e sinistra corrisponde quello dei corrispondenti emisferi cerebrali sinistro e destro; ciò crea uno stato di maggiore bilanciamento ed armonia in tutto il corpo.
In particolare, mantenendo il naso pulito si rinforza la sua funzione di primaria difesa immunitaria.
Pulizia della lingua
È una pratica dello Yoga e dell’Āyurveda[6].
Serve a rimuovere la patina biancastra dalla lingua, costituita da un accumulo di tossine, che, durante la notte, ristagnano nel corpo.
Va fatta al mattino, al risveglio, usando l’apposito nettalingua -uno strumento a forma di U aperta- che può essere di diversi materiali.
Di solito si trova in rame o in acciaio.
È una pulizia complementare a quella del naso.

[1]Hatha Yoga pradipika, commentary by Swami Muktibodhananda, under the Guidance of S. Satyananda Saraswati,, Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India, 1998, capitolo 2 , Shatkarma e Pranayama, Neti, Nasal cleansing.
[2]Gli Shatkarmas sono sei gruppi di tecniche di pulizia e purificazione del corpo che hanno lo scopo di portare chiarezza e armonia nella mente.
[3]Soluzione isotonica.
[4]S. Satyananda Saraswati, Yoga and Kriya, Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India, 1981, 2004.
[5]Posizione della luna (chiamata anche “della lepre”). Sedersi in vajrāsana, portare le mani sulle gambe e, chiudendo gli occhi fare alcuni respiri lenti e profondi, concentrandosi sulla verticalità della spina dorsale. Inspirando sollevare le braccia in alto tenendole dritte e aprire le spalle. Poi, lentamente, piegare il busto in avanti, a partire dalle anche, tenendo le braccia e la testa in linea col busto. Portare la fronte a terra e le braccia sul tappetino oltre la testa. I gomiti sono a terra e le braccia sono rilassate. Trattenere il respiro per 5 secondi nella posizione finale. Inspirando, sollevare il busto, le braccia e la testa nella posizione verticale. Espirando, abbassare le braccia. Ripetere la sequenza da 3 a 5 volte. Svāmī Satyananda Saraswati, Āsana, Prāṇāyāma, Mudra, Bandha, Yoga Pubblications Trust, Bihar, India, 2008. In altri testi la troviamo con il nome di Dharmikasana, la posizione della devozione.
[6]Per l’Ayurveda essa fa parte dell’igiene mattutino quotidiano (Dinacaryā).