I cakra e i bija mantra
Premessa
La circolazione del Prāṇa nelle sue varie funzioni (vāyu[1]) avviene lungo quelle che possiamo semplificare come ‘linee di forza’, dei flussi energetici che prendono il nome di nāḍ[2].
Il nostro corpo pranico è costituito da un numero quasi infinito di questi ‘canali’ energetici. Le nāḍī sono di vario tipo e dimensione (ovviamente sottile); tra di esse ve ne sono tre principali e fondamentali: Iḍa, Piṅgala e Suṣumnā.
Esse hanno caratteristiche corrispondenti ai tre guṇa (forze primordiali) Iḍa-rajas, Piṅgala-tamas e Suṣumnā-sattva.
Possiamo immaginare Iḍa e Piṅgala come due flussi che si sviluppano come spirali intrecciate, intorno a Suṣumnā, il flusso verticale e centrale.
Ciascuna delle tre nāḍī è interconnessa lungo il suo percorso con una miriade di nadi secondarie.
In alcuni punti specifici vi sono degli incroci con numerose nāḍī afferenti.
Questi punti, dove il campo energetico è particolarmente forte ed ha uno sviluppo circolare e rotatorio, sono denominati cakra.
Secondo la Tradizione, all’interno della dimensione ‘sottile’ del corpo umano ci sono sei cakra (ṣaṭcakra): mūlādhāra, svādhiṣṭhāna, maṇipūra, anāhata, viśuddha, ājñā.
Sahasrāra, per alcuni il settimo cakra, è il collegamento con i livelli superiori dell’Essere[3].
Ogni cakra ha un suo bīja mantra, il suono o la sillaba del seme.
Breve descrizione
Sahasrāra, mille, infinito. Il Sahasrāra Cakra è localizzato sulla corona della testa.
Ājñā, letteralmente “comando”, è il sesto cakra, visualizzato tra le sopracciglia.
È associato alla mente e alla forma di intuizione superiore.
Il suo colore è l’indaco[4].
Il bīja mantra è Aum, o “Praņava Om”, il suono supremo.
Viśuddha, purificato, rettificato, pulito, puro, santo, è il quinto chakra. Localizzato nella regione del collo e della gola.
Il suo elemento è Akasha, l’etere.
Il colore, il celeste o l’azzuro.
Il bīja mantra è la sillaba haṃ.
Anāhata, il quarto cakra, incolume, incurante, invitto. Il cakra è posizionato nel canale centrale nella colonna vertebrale nella regione del cuore. Il suo elemento è l’aria.
Il colore, il verde.
Il bīja mantra è la sillaba yaṃ.
Maṇipūra, letteralmente “città dei gioielli”, è il terzo cakra, localizzato nella zona del plesso solare, dell’ombelico e del sistema digestivo.
Il suo elemento il fuoco.
Il colore, il giallo.
Il bīja mantra è la sillaba raṃ.
Svādhiṣṭhāna, la residenza del Sé, è localizzato a circa tre centimetri sopra il cakra Mūlādhāra.
Il suo elemento l’acqua.
Il colore, l’arancio.
Il bīja mantra è la sillaba vaṃ.
Mūlādhāra, radice, origine, essenza, base , fondazione. Si trova a livello del perineo.
Il suo elemento la Terra.
Il colore, il rosso.
Il bīja mantra è la sillaba laṃ.
Ogni bīja mantra termina con la lettera “m”, il cui suono va prolungato come nell’OM.
In tal modo la concentrazione sui singoli cakra unita alla vocalizzazione dei bīja mantra, stimola, secondo quanto emerge dalla ricerca, la produzione di ossido nitrico (ON) nei seni paranasali e facilita il suo flusso tra seni e cavità nasale, rinforzando il sistema immunitario, in particolare nei confronti dei problemi dell’apparato respiratorio.
Preparazione
Fare alcuni profondi e consapevoli respiri yogici completi, ciascuno secondo le proprie possibilità:
- inspiro, contando fino a 5 o 7,
- espiro contando fino a 7 o 9.
In aggiunta, si può introdurre una sospensione del respiro dopo l’inspiro o dopo l’espiro o dopo entrambi.
Questa pratica preparatoria, che prevede di contare il respiro, ha lo scopo di rendere stabile e naturale la respirazione yogica, durante la seguente vocalizzazione.
Pratica
La vocalizzazione dei bīja mantra va eseguita dal basso verso l’alto.
mūlādhāra

लं laṃ
Con gli occhi chiusi, concentrarsi sulla localizzazione di mūlādhāra cakra….
- inspirare lentamente;
- espirare emettendo il suono lam (laaammmmm….con la “m” che svanisce al completamento dell’espiro) e, contemporaneamente, visualizzare il colore rosso che dal cakra si irraggia in tutto il corpo;
- ripetere per 3 volte.
svādhiṣṭhāna

वं vāṃ
Con gli occhi chiusi, concentrarsi sulla localizzazione di svādhiṣṭhāna cakra….
- inspirare lentamente;
- espirare emettendo il suono vam (vaaammmmm….con la “m” che svanisce al completamento dell’espiro) e, contemporaneamente, visualizzare il colore arancio che dal cakra si irraggia in tutto il corpo;
- ripetere per 3 volte.
maṇipūra

रं raṃ
Con gli occhi chiusi, concentrarsi sulla localizzazione di maṇipūra cakra….
- inspirare lentamente;
- espirare emettendo il suono ram (raaammmmm…..con la “m” che svanisce al completamento dell’espiro) e, contemporaneamente, visualizzare il colore giallo, che dal cakra si irraggia in tutto il corpo;
- ripetere 5 volte.
anāhata

यं yaṃ
Con gli occhi chiusi, concentrarsi sulla localizzazione di anāhata cakra….
- inspirare lentamente;
- espirare emettendo il suono yam (yaaammmmm…..con la “m” che svanisce al completamento dell’espiro) e, contemporaneamente, visualizzare il colore verde, che dal cakra si irraggia in tutto il corpo;
- ripetere 5 volte.
viśuddha

हं haṃ
Con gli occhi chiusi, concentrarsi sulla localizzazione di viśuddha cakra….
- inspirare lentamente;
- espirare emettendo il suono ham (haaammmmm…..con la “m” che svanisce al completamento dell’espiro) e, contemporaneamente, visualizzare il colore celeste, che dal cakra si irraggia in tutto il corpo;
- ripetere 7 volte.
Ājñā

ॐ AUM
Con gli occhi chiusi, concentrarsi sulla localizzazione di Ājñā cakra….
- inspirare lentamente;
- espirare emettendo il suono AUM, (aaauuummmmm…..con la “m” che svanisce al completamento dell’espiro) e, contemporaneamente, visualizzare il colore indaco o il viola, che dal cakra si irraggia in tutto il corpo;
- ripetere 9 volte.
Al termine, rimanere concentrati sul respiro percependo le energie delle vibrazioni sonore.
Sui cakra, elemento centrale del tantrismo e dell’Haṭhayoga esiste una vasta letteratura.
La fonte più nota è costituita dal Ṣaṭ Cakra Nirūpaṇa षट्चक्रनिरूपण, descrizione estesa dei cakra contenuta nel sesto capitolo del testo Śrī Tattva Cintāmani श्रीतत्त्वचिन्तामणि[5], composto da Pūrṇānanda Giri intorno al XVI secolo.
Dei cakra troviamo menzione nei seguenti testi classici dell’Haṭhayoga:
- Svātmārāma, Haṭhayoga Pradīpikā, Bihar, 2013
- Śiva Saṃhitā, Almora, Paris, 2013
- Gheraṇḍa Saṃhitā, Almora, Paris, 2013
Per chi desidera approfondire, indichiamo alcuni testi fondamentali ed altri contributi di particolare rilevanza e spessore:
- Ṣaṭ Cakra Nirūpaṇa in John Woodroffe (Arthur Avalon), Il potere del Serpente, Mediterranee, Roma, 2002 (pgg.247-354)[6]
- Tara Michaël, Corps subtil et corps causal, Le courrier du livre, Paris, 1979
- Georg Feuerstein, The Yoga Tradition. It’s History, Literature, Philosophy and Practice, Hohm press, Chino Valley, 2008 (pgg. 352-355)
- Svāmī Niranjanananda“Prāna, Prāṇāyāma, Prāna Vidya”, Bhiar, 2003, (pgg. 44-52)
- Van Lysebeth, “Prāṇāyāma la dinamica del respiro (pgg.246-249, 252-272)
- Svāmī Satyananda Saraswati, Yoga and Kriya, Bhiar, 1981 (pgg.545-555, 569-577, 600-606, 629-632,662-665, 677-682, 713-718, 723-724)

[2]Introduzione alla fisiologia sottile della Tradizione Vedica– Hindū, in cakra
[4]Tra l’azzurro e il viola; wikipedia – Indaco(colore). Talora viene associato al colore viola.
[5]Il testo originale, in sanscrito, è disponibile al link: archive.org – Sri Tattva Chintamani
[6]Il testo originale in inglese è consultabile al link:
archive.org – Sepent Power Shat Chakra Nirupana Paduka Panchaka – John Woodroffe,1950