
“All the orthodox systems of Indian philosophy have one goal in view, the liberation of the soul through perfection. The method is by Yoga. The word Yoga covers an immense ground, but both the Sāṃkhya and the Vedānta Schools point to Yoga in some form or other.”
(Rājayoga – Patañjali Yoga Aphorisms, pg.1)
(“Tutti i sistemi ortodossi della filosofia indiana hanno in vista un unico obiettivo, la liberazione dell’anima attraverso la perfezione. Il metodo è rappresentato dallo Yoga. La parola Yoga copre un terreno immenso [di applicazione], ma sia il Sāṃkhya sia le scuole del Vedānta, in un modo o nell’altro, fanno riferimento allo Yoga.”).
“The aphorisms of Patañjali are the highest authority on Rāja-Yoga, and form its textbook. The other philosophers, though occasionally differing from Patañjali in some philosophical points, have, as a rule, acceded to his method of practice a decided consent.”
(Rājayoga – Patañjali Yoga Aphorisms, pg 2)
(“Gli Aforismi di Patañjali rappresentano la massima autorità rispetto al Rājayoga e costituiscono il suo libro di testo [gli Yogasūtra]. Altri filosofi, anche se occasionalmente differiscono da Patañjali in alcuni aspetti filosofici, hanno, di regola, aderito al suo metodo [di realizzazione] della pratica.”.
“Rāja-Yoga is divided into eight steps. The first is Yama — non-killing, truthfulness, non-stealing, continence, and non-receiving of any gifts. Next is Niyama — cleanliness, contentment, austerity, study, and self-surrender to God. ….The Yama and Niyama, as we see, are moral trainings; without these as the basis no practice of Yoga will succeed. As these two become established, the Yogī will begin to realise the fruits of his practice; without these it will never bear fruit. A Yogī must not think of injuring anyone, by thought, word, or deed. Mercy shall not be for men alone, but shall go beyond, and embrace the whole world. “
(Rājayoga – Patañjali Yoga Aphorisms, pg. 10)
(“Il Rāja-Yoga è suddiviso in otto ausili [aṅga]. Il primo è Niyama — non-uccisione, veridicità, non rubare, continenza e rifiuto di regali. Il successivo è Niyama — pulizia, appagamento, austerità, studio e abbandono a Dio. ….. Yama e Niyama, come vedremo, sono percorsi di formazione morale; senza questi come base nessuna pratica di Yoga avrà esito positivo. Consolidati questi aspetti fondanti, lo Yogī inizierà a concretizzare i frutti della sua pratica; in assenza di questi [la sola pratica] mai porterà frutto. Uno Yogī non deve pensare di ferire qualcuno, con il pensiero, la parola o l’azione. La Misericordia non può essere solo verso l’umanità, ma deve andare oltre e abbracciare tutto il mondo.”).

La figura Śrī Svāmī Vivekananda ed il suo insegnamento rivestono per l’occidente un ruolo particolare. Discepolo di Śrī Svāmī Rāmakṛṣṇa, nel 1897 fondò la Rāmakṛṣṇa Mission, ancora oggi attiva su scala internazionale, con l’obiettivo di “promuovere il miglioramento delle condizioni spirituali e materiali dell’umanità intera, senza alcuna distinzione di casta, credo, razza, nazionalità, genere e religione”.
La consapevolezza che le varie religioni non fossero altro che forme differenti di un’unica eterna Religione, lo portò a più riprese ad intervenire al Parlamento universale delle religioni. Memorabile il suo intervento dell’11 settembre 1893, dove i 7000 partecipanti gli tributarono una ‘standing ovation’ di dieci minuti.
Avvicinarsi all’insegnamento di Śrī Svāmī Vivekananda, così come a quello degli altri grandi Adepti della Tradizione Vedica, richiede profondo rispetto e grande umiltà. Entrambi indispensabili per apprezzare la profondità e lo spessore dei Significati che ci hanno trasmesso. Anche in questo caso l’accesso diretto alle fonti, nella loro completezza ed integrità, dovrebbe costituire un pre-requisito ineludibile.
Per approfondire l’insegnamento di questo Maestro dello Yoga e dell’Advaita Vedānta, suggeriamo di fare riferimento al sito italiano del Rāmakṛṣṇa mission.
Dove è possibile leggerne la biografia.
Rilevante anche la biografia scritta da Śrī Svāmī Sivanandaji Maharaj.
È inoltre possibile consultare i seguenti scritti:
- A chiare lettere
- Come si preparò (Parl. Rel.)
- Benvenuto (Parl. Rel.)
- Perché non siamo d’accordo (Parl. Rel.)
- L’ Induismo (Par. Rel)
- Il significato della respirazione
- Il parlamento delle religioni
- Il lavoro e il suo segreto
- Il parlamento delle religioni II
- Kali, la madre
- Gesù Cristo
- La religione
- Il Divino
- Incarnazione divina
- L’atman
- Il Maestro
- Fiducia in se stessi
- Karma e rinascita
- Bhakti Yoga
- Karma Yoga
- Detti
- Detti II
- Detti IV
- Detti III
- Gita & Upanishad
- Istruzione e felicità
- Dharma, Seva, Ahimsa
- Meditazione e mente
- Buddha, Cristo e Maometto
- Lettera a Sarah Farmer
- Induismo e India
Sul ruolo di Svāmī Vivekananda nella diffusione dello Yoga in occidente, cfr. Jeffery D. Long, “The impact of Svāmī Vivekananda in the West”, in www.academia.edu
Per le opere complete in lingua inglese, fare riferimento al link:
www.holybooks.com