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Note pratiche per il seminario nazionale indiano sul PRĀṆĀYĀMA

Yogācārya Dr ANANDA BALAYOGI BHAVANANI

Traduzione[1] autorizzata dall’autore del testo: (PRACTICAL NOTES FOR THE NATIONAL WORKSHOP ON PRĀṆĀYĀMA)

Dept of Physiology, JIPMER, December 11th, 2005
By Yogācārya Dr ANANDA BALAYOGI BHAVANANI,  M.B.B.S, A.D.Y, D.S.M, D.P.C, P.G.D.F.H, P.G.D.Y, F.I.A.Y, CHAIRMAN  International Centre for Yoga Education and Research Ananda Ashram, Pondicherry, South India.
www.icyer.com
Il Prāṇāyāma प्राणायाम, scienza dell’espansione controllata e cosciente del Prāṇā प्राणा (la forza vitale), è il quarto ‘arto’[2] dello Yoga classico. L’arte e la scienza del Prāṇāyāma hanno un immenso potenziale terapeutico in un’ampia gamma di disturbi psicosomatici come il diabete, l’ipertensione e l’asma. Può essere usato come terapia singola o in combinazione con Āsana आसन  e altri aspetti dello Yoga.

Il Prāṇāyāma è di vitale importanza per ogni sincero praticante di Yoga che cerca di raggiungere lo ‘stato dello Yoga’. A meno che la mente non sia controllata, gli aspetti superiori dello Yoga non sono possibili; il modo migliore, nonché unico, per controllare veramente la mente è la pratica regolare, dedicata e determinata del Prāṇāyāma, con consapevolezza, coscienza e purezza di pensiero, parola e azione.
Lo Yogamahaṛṣi[3] Dr. Svami Gitananda Giri, uno dei più grandi Maestri di Yoga del secolo scorso, ha insegnato più di 120 Prāṇāyāma nell’ambito del sistema RISHICULTURE ASHTANGA YOGA che viene insegnato nel famoso Centro Internazionale per l’Educazione e la Ricerca Yoga (ICYER) presso l’Ananda Ashram, Pondicherry, nel sud dell’India.

POSIZIONI SEDUTE PER IL PRĀṆĀYĀMA Per eseguire il Prāṇāyāma è importante sedersi in una posizione comoda. La colonna vertebrale deve essere tenuta eretta per consentire la massima espansione del torace. Descriveremo tre delle posizioni sedute comunemente usate per il Prāṇāyāma.
  1. Vajrāsana वज्रासन[4]: questa è la migliore postura per il Prāṇāyāma, poiché la colonna vertebrale eretta consente la massima espansione polmonare. Siediti sul pavimento con entrambe le gambe distese davanti a te. Ora piega le ginocchia e assumi una posizione inginocchiata. Siediti sui talloni in modo da mettere tutto il tuo peso sui talloni e sulle caviglie. Cerca di tenere le caviglie e i talloni di entrambi i piedi il più vicini possibile. Siediti dritto, posiziona i palmi delle mani sulle cosce ed esegui nove giri di respirazione profonda e controllata
  2. Sukhāsana सुखासन[5]: sedersi sul pavimento con entrambe le gambe distese davanti. Piega le ginocchia e siediti con le gambe incrociate all’altezza delle caviglie. Unisci le mani per formare lo Yoga Mudra con le dita della mano destra dominante. Siediti dritto ed esegui una respirazione profonda e controllata.
  3. Padmāsana पद्मासन[6]: sedersi sul pavimento con entrambe le gambe distese davanti. Piega il ginocchio destro e posiziona il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra. Puoi anche fare il contrario mettendo il piede sinistro sulla coscia destra seguito dal piede destro sulla coscia sinistra. Non farlo se hai gravi problemi alle articolazioni del ginocchio. Esegui il Dhyānamudrā ध्यानमुद्रा[7] con il pollice e l’indice insieme e le altre dita dritte e posizionalo sulle ginocchia. Siediti dritto ed esegui una respirazione profonda e controllata.

VIBHĀGA[8] PRĀṆĀYĀMA (RESPIRAZIONE SEZIONATA)
Vibhāga Prāṇāyāma è la respirazione sezionata o lobulare. Questo Prāṇāyāma costituisce  l‘A, B, C  del  Prāṇāyāma ed è l’inizio di un buon controllo del respiro. Senza un controllo fisico positivo delle tre sezioni principali di ciascun polmone, il controllo reale del Prāṇa non è possibile.
I polmoni sono divisi in tre sezioni principali: adhama अधम, l’area addominale inferiore o inferiore, madhyama मध्यम, l’area media o intercostale e adhyama अध्यम, l’area superiore, alta o clavicolare.

  1. ADHAM[9] PRĀṆĀYĀMA: per controllare i lobi inferiori, parte bassa dei polmoni, posizionare i palmi delle mani sul torace nella regione del diaframma. Inizia a respirare profondamente, inspirando prima nella sezione anteriore della parte bassa dei polmoni, quindi nella sezione laterale e infine nella sezione posteriore. Espirare prima dalla sezione posteriore, poi laterale e infine dalla sezione anteriore dell’area polmonare inferiore. Esegui questo esercizio almeno nove volte, spostando le mani dalla parte anteriore a quella laterale e poi all’indietro per consentire di concentrarti e focalizzare correttamente la tua mente su quelle aree.
  2. MADHYAM[10] PRĀṆĀYĀMA: Per controllare il respiro nei lobi medi (lobulo medio dei polmoni), posizionare le mani sul torace sopra la regione del seno. Inizia a respirare profondamente, inspirando prima nella parte anteriore dell’area centrale del polmone, quindi nella sezione laterale e posteriore. Espirare prima dalla parte posteriore, poi laterale e infine dalla sezione anteriore dell’area centrale del polmone. Esegui questo esercizio almeno nove volte, muovendo le mani dalla parte anteriore a quella laterale e poi all’indietro per consentirti di concentrarti e focalizzare correttamente la tua mente su quelle aree.
  3. ADHYAM[11] PRĀṆĀYĀMA: per controllare i lobi superiori dei polmoni, posizionare le mani sulla parte superiore del torace appena sotto le clavicole. Allo stesso modo sposta le mani a lato dei fianchi in modo che le ascelle siano libere dal corpo. Concentrati sui lobi superiori laterali in modo che il tuo respiro gonfi i lobi superiori situati sotto le ascelle. Quindi alza le braccia sopra le spalle e posiziona i palmi delle mani sulla parte superiore del polmone posteriore per aiutarti a concentrare la mente nei lobi alti della schiena. Inspirare ed espirare profondamente, in modo che le mani siano sollevate dal respiro affannoso. Evitare sforzi muscolari, lasciando che a sollevare sia il respiro.
  4. MAHAT[12] YOGA PRĀṆĀYĀMA: In questo “Respiro Yogico Completo” l’aria è diretta, in modo consapevole, in sequenza alle tre parti dei polmoni. Posizionare la mano destra sulla regione diaframmatica e la mano sinistra a metà torace. Inizia un respiro lungo, lento e profondo regolando i primi due conteggi nell’area polmonare bassa. Continua il respiro nella parte centrale del torace per altri due conteggi e poi riempi l’area clavicolare alta del torace per i successivi due conteggi. Quindi espira nello stesso ordine, sgonfiando prima le aree basse, poi medie e infine le aree polmonari superiori in sequenza. A questo punto fai una breve pausa e poi ripeti l’intero ciclo per un totale da tre a sei cicli.

MUDRA PER IL PRĀṆĀYĀMA
I Mudra[13] sono ‘gesti’ neuromuscolari utilizzati per intensificare gli effetti di diversi Prāṇāyāma. Alcuni dei Mudra più importanti saranno descritti in questa sezione.

  1. CHIN MUDRA[14]: Questo Mudra aiuta a ottenere il controllo delle parti inferiori dei polmoni in Adham Prāṇāyāma. Unisci le punte del pollice e dell’indice in un cerchio il più perfetto possibile. Le altre tre dita devono essere mantenute parallele l’una all’altra. Posiziona il Mudra sulle cosce e respira profondamente.
  2. CHINMAYA[15] MUDRA: Questo Mudra ci aiuta a respirare meglio nelle sezioni centrali dei polmoni in Madhyam Prāṇāyāma. Unisci le punte dell’indice e del pollice come in Chin Mudra e poi piega le altre tre dita nel palmo. Posiziona il Mudra sulle cosce e respira profondamente.
  3. ADHI[16] MUDRA: Quando respiriamo nell’Adhyam Prāṇāyāma con l’Adhi Mudra, sono particolarmente utilizzate le regioni superiori dei polmoni. Chiudi tutte e quattro le dita a pugno sopra il pollice. Posiziona il Mudra sulle cosce e respira profondamente.
  4. BRAHMA[17] MUDRA: Questo Mudra viene utilizzato nell’esecuzione della respirazione yogica completa in cui respiriamo consapevolmente in diverse sezioni polmonari. Posiziona entrambe le mani a pugno con il pollice all’interno del pugno. Ora tieni entrambe le mani con le nocche opposte che si toccano davanti all’ombelico e respira profondamente.
  5. NASARGA[18] MUDRA: Questo Mudra manipola le narici per controllare il respiro attraverso una singola narice alla volta. Ruota l’indice e il medio verso il basso contro il ponte del naso con il pollice contro la narice destra. L’anulare e il mignolo sono posti contro la narice sinistra. Questo è anche noto come Nāsikā Mudra ed è usato sia nelle pratiche di respirazione a narici alternate come Anuloma[19] Viloma[20], Nāḍīśuddhi[21] sia nelle pratiche a singola narice come Sūrya[22] Prāṇāyāma e Candra[23]Prāṇāyāma. È anche utilizzato nella ritualità del Gāyatrījapa[24].
  6. VIṢṆU MUDRA: Viṣṇu Mudra è una posizione della mano con la punta del dito medio nel punto tra le sopracciglia alla radice del naso. Questo punto, noto come Bhrūmadhya[25] Bindu[26] , è correlato alla ghiandola pituitaria e all’ipotalamo del sistema neuroendocrino. Il dito indice chiude la narice destra mentre l’anulare chiude la narice sinistra. Il pollice e il mignolo sono posizionati in un’ampia forma a “V” che ricorda il simbolo tradizionale a “V” della comunità Vaiṣṇava[27]. Questo Mudra è eccellente per la pratica del Prāṇāyāma a narice alternata e a narice singola poiché ha l’ulteriore vantaggio di focalizzare la mente sul Bhrūmadhya.
  7. KĀKACANDRA MUDRA: Il Kākacandra[28] Mudra viene eseguito arrotolando la lingua formando una specie di tubo e poi facendola sporgere in avanti attraverso le labbra increspate e sporgenti. Questo gesto è usato per aspirare in gola l’aria nel Śītalī Prāṇāyāma, uno dei Prāṇāyāma rinfrescanti[29]..
  8. JIHVĀ MUDRA: Rilassare la mascella inferiore, aprire leggermente la bocca, in modo che la lingua possa essere arrotolata in una “V” a forma di depressione. Questo è chiamato Jihvā Mudra, o gesto della lingua. Piegare la lingua all’indietro, premere la punta della lingua sul palato, lasciando aperture strette su entrambi i lati della lingua. Questo mudra è usato nel Sītkāri Prāṇāyāma.

PRĀṆĀYĀMA ENERGIZZANTI:
I pazienti con depressione e condizioni ipo-metaboliche così come coloro che soffrono di letargia generale, noia e stanchezza possono trarre molto beneficio dalla pratica dei Prāṇāyāma energizzanti. Due di essi sono:

  1. SŪRYA PRĀṆĀYĀMA: sedere in Vajrāsana ed eseguire Nasarga Mudra con la mano destra. Chiudere la narice sinistra con il mignolo e l’anulare. Inspirare lentamente attraverso la narice destra contando fino a quattro. Ora espirare attraverso la narice destra contando fino a otto. Tenere la narice sinistra chiusa tutto il tempo durante la pratica. Ripetere lo stesso esercizio per un totale di nove round. I pazienti con depressione e narcolessia possono trarre beneficio praticando questo Prāṇāyāma 27 volte prima di colazione, pranzo, cena e prima di andare a letto durante il sonno notturno.
  2. KAPĀLABHĀTĪ [30]: è il Prāṇāyāma di pulizia del cervello che è anche una delle sei azioni di purificazione conosciute come ṣaṭkarma[31]. Sedersi in Vajrāsana ed espellere con forza tutta l’aria dai polmoni, spingendo il diaframma addominale verso l’alto. L’espulsione è attiva ma l’inspirazione è passiva. Espira rapidamente e attivamente ed inspira passivamente attraverso entrambe le narici. Durante il respiro, visualizza l’energia pranica calda e dorata che fluisce dalla parte anteriore del cervello alla parte posteriore. Durante l’espirazione forzata, visualizza l’energia pranica di Apāna[32] fredda e argentea che sale dalla base della colonna vertebrale, passa sopra la parte superiore del cervello e poi circola attraverso il cervello. Per iniziare fare lentamente dieci cicli, poi un altro ciclo a un ritmo più veloce e infine terminare con un ciclo di respirazione il più velocemente possibile. Si possono aumentare alcuni cicli ogni giorno finché non ci sono vertigini o svenimenti dovuti all’iperventilazione. Centoventi cicli in una seduta è il massimo. Non ha senso andare oltre questo numero di cicli. Goditi il Kevala Kumbhaka[33] o la cessazione spontanea della respirazione che si verifica per alcuni minuti alla fine di questa pratica. Ciò si verifica a causa della maggiore eliminazione di anidride carbonica che si verifica quando facciamo Kapālabhātī per un periodo di tempo prolungato. Kapālabhātī è altamente raccomandato sia per gli studenti che affrontano uno studio intenso ed impegnativo e quindi hanno bisogno di una mente pulita e chiara, sia per gli aspiranti spirituali prima di praticare la concentrazione e la meditazione.

PRĀṆĀYĀMA RINFRESCANTI
Questi Prāṇāyāma sono ‘raffreddatori di temperatura’, e sono utili per contrastare il riscaldamento chimico del corpo nell’acidosi respiratoria, o un flusso sanguigno altamente acido. Sono molto utili in estate quando fa troppo caldo.

  1. ŚĪTALĪ PRĀṆĀYĀMA: questo ‘respiro ghiacciato’ o ‘respiro del creatore di ghiaccio’ provoca un raffreddamento quasi istantaneo del corpo; i processi di raffreddamento complessivi del corpo sono migliorati. Śītalī Prāṇāyāma ha un effetto molto buono sui disturbi Vāta e Kapha[34] del “vento” e delle “mucose”. Aiuta a superare un desiderio costante di liquidi e può essere utile nel trattamento del diabete. Sedere comodamente in Vajrāsana con la schiena dritta. Arrotolare la lingua come un tubo piegando i lati della lingua parzialmente sporgente in modo da formare un tubo lungo e stretto simile al becco di un uccello. Premendo le labbra intorno alla lingua si restringe ulteriormente il passaggio. Questo gesto è chiamato Kākacandra Mudra o il gesto del becco di corvo. La lingua dovrebbe sporgere uno-due centimetri oltre le labbra. Inspirare con brevi sorsi d’aria, lungo la lingua arrotolata, fino a quando i polmoni non sono completamente gonfiati. Percepire l’effetto rinfrescante dell’aria mentre passa attraverso la lingua. Lasciare che il respiro si fermi senza sforzo. Espirare lentamente da entrambe le narici. Quindi lasciare che il respiro sia trattenuto comodamente prima della successiva inalazione. Ripetere ciclo almeno nove volte.
  2. SĪTKĀRI PRĀṆĀYĀMA: ha un effetto sia psichico che fisico. La ventilazione della bocca e dei passaggi nasali e la resistenza delle vie aeree sono migliorate. Il flusso sanguigno viene raffreddato e le Nāḍi[35] superiori del corpo sottile vengono tenute sotto controllo. Sedere in Vajrāsana. Espirare da entrambe le narici. Rilassare la mascella inferiore e aprire leggermente la bocca, in modo che la lingua possa essere arrotolata in una “V” a forma di depressione. Questo è chiamato Jihvā Mudra, o gesto della lingua. Piegare la lingua all’indietro e premere la punta della lingua sul palato, lasciando aperture strette su entrambi i lati della lingua. Inspirare attraverso queste aperture laterali. Quando i polmoni sono completamente pieni, lasciare che il respiro venga interrotto con facilità. Quindi espellere rapidamente l’aria attraverso entrambe le narici con un Bhastrika[36] o un respiro ‘a soffietto’. Ripetere almeno nove volte.

PRĀṆĀYĀMA PER LA CONCENTRAZIONE E LA MEDITAZIONE
La consapevolezza del respiro è la chiave per le pratiche superiori dello Yoga[37], inclusa la contemplazione e la meditazione. Seguire il respiro mentre fluisce dall’esterno verso l’interno ci aiuta a interiorizzare il nostro processo di pensiero. Due importanti Prāṇāyāma per preparare la mente agli stati superiori sono: Praṇava[38] Prāṇāyāma e Bhrāmarī[39] Prāṇāyāma.
Praṇava Prāṇāyāma: ” Tasya vācakaḥ praṇavaḥ[40]“, il suono sacro del Divino è il Praṇava, dice Mahaṛṣi Patañjali. Questa pratica sviluppa le regioni addominale, toracica e clavicolare dei polmoni alla loro massima capacità. Praṇava Prāṇāyāma ha un potenziale di guarigione illimitato ed è utile praticamente in tutti i disturbi. Porta l’armonia del corpo, delle emozioni e della mente ed è una parte importante della tradizione Rishiculture dell’Aṣṭāṅga Yoga, come insegnato dal Yogamaharishi Dr Swami Gitananda Giri Guru Maharaj. Eseguiamo Adham Prāṇāyāma, la respirazione addominale o inferiore del torace. Mettere le dita nel Chin Mudra con l’indice e il pollice che si toccano sulle punte. Tenere le altre tre dita dritte e unite.

Fare un respiro profondo nella parte inferiore del torace e nella regione addominale … 1 … 2 … 3 .. .4. Ora far uscire il respiro con il suono AAA ……

Per eseguire la respirazione toracica o a metà petto, Madhyam Prāṇāyāma, piegare le dita verso l’interno per formare Chinmaya Mudra. Fare un respiro profondo nella parte centrale del torace e nelle regioni toraciche 1 … 2 … 3 .. .4. Ora espira con il suono OOO …….

Adhyam Prāṇāyāma è la respirazione clavicolare o superiore del torace e utilizza Adhi Mudra. Stringere i pugni con il pollice al centro. Tenere l’Adhi Mudra sulle cosce e respirare profondamente nella parte superiore del torace e nelle regioni clavicolari 1 … 2 … 3 .. .4 … Ora espirare con il suono MMM …….

Unire le prime tre parti del respiro in un respiro yogico completo, è il quarto stadio, conosciuto come Mahat Yoga Prāṇāyāma. Porre l’Adhi Mudra, con le nocche delle mani destra e sinistra che si toccano, davanti all’ombelico. Questo è noto come Brahma Mudra. Fare un respiro profondo in basso 1 … 2 … 3 … 4 parte media … e 5 …. 6 …. parte superiore del torace. Ora lasciare che il respiro esca con i suoni di AAAOOOMMM … Rilassarsi in Vajrāsana e godendo la sensazione di un potente flusso di energia curativa attraverso tutto il corpo.

SOLLIEVO DALLO STRESS E RILASSAMENTO:
La vita moderna è piena di stress e tensioni e questo ha messo a dura prova la salute dell’umanità. Alcuni Prāṇāyāma sono utili per ridurre i livelli di ansia e stress, nonché per prevenire l’esacerbazione di disturbi legati allo stress come diabete mellito, sindrome dell’intestino irritabile, asma bronchiale e ipertensione.

  1. NASARGA MUKHA BHASTRIKA: Nasarga Mukha Bhastrika è una potente espulsione del respiro attraverso la bocca che può accompagnare diversi movimenti per alleviare il nostro stress represso. Agitare le mani per aiutare a scuotere le tensioni accumulate nella vita quotidiana. Fare un respiro profondo attraverso il naso e stringere il pugno come per afferrare tutte le tensioni e lo stress. Ora spazzare via tutte le tensioni e lo stress con un potente getto dalla bocca, il più energicamente possibile. Inspirare —— stringere il pugno —– e ora buttare via tutto. In questa pratica utilizzare vigorosamente il muscolo del diaframma. Eseguire questa pratica 3, 6 o 9 volte se necessario.
  2. CANDRA PRĀṆĀYĀMA: sedere in Vajrāsana ed eseguire Nasarga Mudra con la mano destra. Chiudere la narice destra con il pollice. Inspirare lentamente attraverso la narice sinistra contando fino a quattro. Ora espirare attraverso la stessa narice sinistra contando fino a otto. Tenere la narice destra chiusa tutto il tempo durante la pratica. Ripetere per un totale di nove cicli. I pazienti con ansia, ipertensione e altre condizioni di stress possono trarre beneficio dalla pratica di questo Prāṇāyāma: 27 cicli prima di colazione, pranzo, cena e prima di andare a letto per il sonno notturno.
  3. NĀḌĪ ŚUDDHI PRĀṆĀYĀMA: Questa è una tecnica di respirazione a narici alternate che aiuta a bilanciare entrambi gli emisferi del cervello e portare estrema calma. Sedere in Vajrāsana ed eseguire Nasarga Mudra o Mudra con la mano destra. Chiudere la narice destra. Inspirare lentamente attraverso la narice sinistra contando fino a sei. Trattenere il respiro contando fino a tre chiudendo entrambe le narici. Espirare attraverso la narice destra contando fino a sei. Trattenere il respiro per un conteggio fino a tre chiudendo entrambe le narici. Ora inspirare lentamente attraverso la narice destra contando fino a sei e trattenere il respiro contando fino a tre. Espirare attraverso la narice sinistra contando fino a sei e trattenere il respiro contando fino a tre. Ripetere lo stesso per un totale di nove round. Questo Prāṇāyāma aiuta a controllare e curare condizioni di estrema irrequietezza nervosa e irritabilità indebita. Può anche ridurre gli scoppi d’ira e gli scoppi inconsulti di rabbia.
  4. SAVITRI PRĀṆĀYĀMA IN ŚAVĀSANA: Śavāsana[41] è una postura rilassante ed energizzante in cui il corpo, le emozioni e la mente sono uniti nel processo di rilassamento cosciente. 15 minuti di Śavāsana eseguiti correttamente equivalgono a più di un’ora di sonno ristoratore. Sdraiarsi supini su una superficie piana con la testa preferibilmente a nord o ad est, permettendoci di essere allineati con il campo magnetico terrestre. Assicurarsi che la testa e il corpo siano in linea e le mani siano mantenute rilassate ai lati delle cosce con i palmi rivolti verso l’alto. Rilassare i piedi con i talloni che si toccano leggermente. Lasciare che il piede anteriore cada a forma di “v”. Iniziare a ‘osservare’ il respiro e lasciare che la consapevolezza si stabilisca nell’addome. Percepire i movimenti addominali mentre l’addome si alza con l’inspirazione e si abbassa con l’espirazione. Sentire l’aria fresca ispirata che scorre nelle narici e l’aria calda espirata che scorre dalle narici. Lasciare che la consapevolezza si stabilisca sulla punta del naso. Ora eseguire SAVITRI PRĀṆĀYĀMA: il respiro armonizzante per rilassare e ringiovanire il corpo, le emozioni e la mente. Inspirare attraverso il naso per 6 conteggi e trattenere per 3 conteggi. Espirare attraverso il naso per 6 conteggi e poi resistere per 3 conteggi. Assicurarsi di inspirare ed espirare attraverso entrambe le narici e di utilizzare la respirazione yogica completa. Ripetere per 9 cicli.

Testo originale scaricabile al link:
www.icyer.com
cfr:
Dr. Swami Gitananda Giri, Yogacharini Meenakshi Devi Bhavanani and Dr. Ananda Balayogi Bhavanani

PRĀṆĀYĀMA IN THE TRADITION OF RISHICULTURE ASHTANGA YOGA’
Various essays on Prāṇāyāma in the Rishiculture Ashtanga Yoga tradition have been condensed into this book. It offers a study of not only the classical eight Prāṇāyāmas but also gives a brief understanding of the 120 Prāṇāyāmas as taught by Dr Swami Gitananda Giri. A must for any sincere student of wanting to expand their knowledge of Prāṇāyāma
icyer – prāṇāyāma

ADVANCED PRĀṆĀYĀMAS (DVD)By: Yogācārya Dr. Ananda Balayogi Bhavanani
Produced by SUPER AUDIO (MADRAS) PVT LTD
About This DVD: Prāṇāyāma is the science of controlled, conscious expansion of Prāṇa, the vital life force that is the catalyst in all our activities. Prāṇāyāma is of vital importance in the Yoga Sadhana or Yogic discipline of any sincere practitioner trying to achieve the highest state of Cosmic Union. This presentation explores the depths of Prāṇāyāma with emphasis on the Eight Classical Prāṇāyāmas (Ashta Kumbhaka) and the visualization practices such as Mandala Prāṇāyāma, Chakra Prāṇāyāma and Anuloma Viloma Prakriya. Sukha Pūrvakā and Savitri Prāṇāyāmas that are hallmarks of the Gitananda Yoga Tradition are detailed. Unless the mind is controlled, the higher aspects of Yoga are not possible and the best way to control the mind is by the regular, dedicated and determined practice of Prāṇāyāma with awareness and consciousness.
icyer – advanced prāṇāyāmas

Link a video sul prāṇāyāma:

Praṇava Prāṇāyāma
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Savitri Prāṇāyāma
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Deepening Savitri prāṇāyāma sadhana into Santosham Prāṇāyāma
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Chakra Prāṇāyāma
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Sukha Prāṇāyāma
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Sūrya and Candra Nāḍī Prāṇāyāma
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Savitri Prāṇāyāma
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Mudras for Vibhaga Pranayama
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Understanding mechanics of Vibhaga Prāṇāyāma
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Prāṇāyāma and its scientific therapeutic applications
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Yoga Therapy for Breathing Disorders
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divisore fantasia geometrica

[1]N.d.T. : per la corretta lettura dei termini in sanscrito, riportati secondo la codifica di traslitterazione IAST, fare riferimento a: il sanscrito lingua sacra traslitterazione e pronuncia

[2]N.d.T.: traduciamo con il termine ‘arto’ l’originale aṅga अङ्ग  in quanto, essendo lo Yoga un ‘corpus’ unico, le otto parti di cui è composto (aṣṭāṅga (अष्टाङ्ग), in analogia al corpo umano, rappresentano ‘arti’ inseparabili dall’insieme.

[3]Maharṣi महर्षि, grande Sapiente, ricercatore della Verità suprema.

[4]N.d.T. : per approfondire, cfr. asana per la meditazione – vajrasana

[5]N.d.T. : per approfondire, cfr. sukhasana

[6]N.d.T. : per approfondire, cfr. asana per la meditazione – padmasana – ardha padmasana

[7]Il gesto, ‘sigillo’,  della meditazione. Può assumere due forme: i palmi posti uno sull’altro in grembo o le braccia distese, le mani sulle ginocchia con i palmi verso l’esterno che mostrano il Chinmudrā छिन्मुद्रा. Il primo indica la meditazione mediante una focalizzazione astratta o senza forma, e il secondo esprime l’idea di meditazione su un oggetto più tangibile. N.d.T. : per approfondire, cfr.
mudra e bandha
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[8]vibhāga विभाग: divisione, separazione.

[9]adham अधम: inferiore

[10]madhyam मध्यम् : intermedio

[11]ādhyam आध्यम: superiore

[12]mahat महत् : grande, supremo, completo

[13]Cfr.  mudra e bandha

[14]chinmudrā छिन्मुद्रा : il gesto dell’insegnamento: palmo in mostra, dita rivolte verso l’alto, pollice e indice unite alle punte. Ciò indica l’immissione della conoscenza, la forma della divinità al contemplatore e dopo aver ricevuto la conoscenza che ci si aspetta che l’aspirante la trasmetta ad altri. La pressione del pollice sull’indice indica la soppressione dell’egoismo, le 3 dita sollevate indicano il superamento del desiderio autoreferente, della rabbia e dell’avidità.

[15]cinmaya चिन्मय: puro pensiero spirituale

[16] adhi अधि: superiore, elevato

[17]brahma ब्रह्म:sostanza o essenza divina nonché causa dell’universo.

[18]nāsikā नासिका: naso, narici

[19]Anuloma अनुलोम: regolare,  Anuloma Prāṇāyāma अनुलोम प्राणायाम

[20]Viloma विलोम: invertito, Viloma Prāṇāyāma विलोम प्राणायाम

[21]Nāḍīśuddhi नाडीशुद्धि.  da Nāḍi नाडि: canale, linea di flusso dell’esergia vitale e Śuddhi शुद्धि: pulizia, rito purificatorio

[22]Sūrya सूर्य: il sole

[23]Candra चन्द्र: la luna

[24]Gāyatrījapa गायत्रीजप recitazione rituale del Gāyatrīmantra गायत्रीमन्त्र, mantra sacro del Ṛgveda. Cfr. savitri gayatrimantra

[25]  Bhrūmadhya भ्रूमध्य: lo spazio tra le sopracciglia.

[26]Bindu बिन्दु :punto, qui  si riferisce al punto medio tra le sopracciglia, uno dei punti di concentrazione più importanti nello Yoga.

[27]Vaiṣṇava वैष्णव: conosciuto anche come Vishnuismo, è il ramo tradizionale devoto a devota a  Viṣṇu विष्णु ed i suoi  avatar (Kṛṣṇa कृष्ण,  Rāma राम). Ha quattro Sampradāya सम्प्रदाय: la  Viśiṣṭādvaita  विशिष्टाद्वैत (non-duale) di Ramanuja, la Dvaita द्वैत (duale) di Madhvacharya, la Nimbārka निम्बार्क (o dvaita-advaita) di Nimbarkacharya e la Pushtimarg पुष्टिमार्ग (la Via della Grazia) di Vallabhacharya.  (per Sampradāya cfr: diksa sampradaya parampara).

[28]Kākacandra = Kāka काक : corvo; candra चन्द्र: luna; qui figurato: gesto del becco di corvo.

[29]N.d.T.: i due Prāṇāyāma rinfrescanti sono  Śītalī शीतली (da Śītalīkṛ शीतलीकृ raffreddare, rinfrescare) e Sitkau सीत्कारि (emettere il suono associato al respiro).

[30]Kapālabhātī कपालभाती: termine composto Da kapāla कपाल: testa, cervello (qui figurato: la mente) e bhāti भाति luminosità, lucentezza, splendore.

[31]Ṣaṭkarma षट्कर्म: le sei ‘azioni virtuose’, tecniche di pulizia e purificazione.

[32]Apāna अपान funzione del Prāṇa प्राणcorrelata all’espirazione, (Apānavāyu अपानवायु) per approfondire cfr:
introduzione alla fisiologia sottile della tradizione vedica hindu

[33]Kevala केवल: semplice, spontaneo e Kumbhaka कुम्भक: sospensione totale del respiro. Per approfondire, cfr: pranayama

[34]Vāta वात: uno dei tre doṣa (tridoṣa: Vāta, Pitta, Kapha), che rappresenta l’elemento arioso del corpo umano. Kapha कफ uno dei tre doṣa, che rappresenta l’elemento acqueo del corpo umano. Per approfondire, cfr. la realta secondo layurveda

[35]Nāḍi नाडि: canali, flussi di energia vitale.

[36]Bhastrika भस्त्रिक soffio a mantice

[37]Antar Yoga, lo Yoga interno, costituito dal flusso meditativo (saṃyama= dharāna, dhyāna, samādhi). Cfr:
antaryoga dharana dhyana samadhi samyama

[38]Praṇava प्रणव: la sacra sillaba Oṃ, ॐ. Cfr. om aum omkara pranava

[39]Bhrāmarī  भ्रमरी: ape. Cfr.  Haṭhayogapradīpikā II: 68

[40]Sūtra 27: तस्य वाचकः प्रणवः ॥२७॥ tasya vācakaḥ praṇavaḥ ||27||

[41]Cfr. savasana

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