Grazie all’interessamento dell’Acharya Ananda Balayogi Bhavanani, per gentile concessione dell’editore[1], siamo lieti di poter presentare ai lettori di lingua italiana la traduzione di questo fondamentale contributo sulla Yoga-terapia:
Yogacharya Ananda Balayogi Bhavanani, Marlysa Sullivan, Matthew J. Taylor, and Amy Wheeler, Shared Foundations for Practice: The Language of Yoga Therapy.
Originally published in Yoga Therapy Today summer 2019, pgg. 44-47, a publication of the International Association of Yoga Therapists (www.iayt.org). Shared with permission.
La comunità della Yoga-terapia, in quanto professione emergente a livello internazionale, continua ad affinare le modalità attraverso le quali comunicare agli altri [le persone che non hanno una specifica conoscenza della materia] chi siamo e cosa facciamo come Yoga-terapeuti.
Siete invitati ad unirvi a noi in questa indagine sul come ‘esprimerlo meglio’ e dandoci i vostri commenti sul come far evolvere questa professione.
Sviluppare descrizioni comuni di ciò che facciamo ci aiuterà:
- Nell’integrazione rispetto al contesto dell’assistenza sanitaria e di coloro che si rivolgono alla Yoga-terapia.
- Incoraggiare le consulenze.
- Accrescere la domanda.
- Esplorare metodi di pagamento alternativi.
- Chiarire aspetti importanti sulle ricerche da sviluppare.
Accettiamo la sfida dell’indagine sulle fondamenta alla base della Yoga-terapia, in modo tale da poter accogliere le diversità delle diverse splendide Tradizioni e lignaggi[2] che hanno formato questo settore.
E’ nostra intenzione far si che questa imperfetta trattazione diventi una base per continuare a rendere lo yoga una terapia accettata e rispettata, allo stesso modo di come le dichiarazioni d’intenti iniziali dell’IAYT sono poi evolute al fine di supportare gli standard ed obiettivi della pratica [della Yoga-terapia], oggi così importanti. Consapevoli che l’indagine dovrà proseguire, per ora offriamo ai nostri diversi referenti questa illustrazione unificata e coerente.
Come descrivere ciò che facciamo
Come possiamo aiutare coloro che sono estranei al nostro ambito e alla sua pratica a comprendere la nostra attività e la sua importanza rispetto all’attenzione verso la persona?
Le nostre diversità creano naturalmente delle tensioni, quindi dobbiamo operare alcune generalizzazioni per riuscire a comunicare in modo efficace con i neofiti dello Yoga. In ogni caso, è essenziale condividere un linguaggio comune nel presentare la Yoga-terapia a coloro che non hanno familiarità con la stessa, evitando ogni confusione che possa essere generata dalla terminologia esoterica dello Yoga.
Se partiamo dal livello di conoscenza delle persone, utilizzando un linguaggio semplice e condiviso, potremo dare riscontro ai loro dubbi ulteriori.
Le nostre differenti pratiche generano naturalmente tensioni, quindi dobbiamo operare alcune generalizzazioni per poter comunicare efficacemente con i neofiti dello yoga.
Iniziamo a costruire, iniziando con alcuni concetti condivisi, proseguendo con il descrivere le correlazioni tra Yoga e Yoga-terapia e concludendo con il distinguere la Yoga-terapia dalla ‘yogopatia’[3].
Definizioni
Diversi termini biomedici possono essere di aiuto nel descrivere la nostra attività nel contesto attuale. Dobbiamo conoscere questi concetti, ma anche riuscire a descriverli a chi ci ascolta in modo tale che possano essere compresi.
Ad esempio “La Yoga-terapia si concentra sul miglioramento della salute e sul benessere”, rispetto a “La salutogenesi costituisce la base della Yoga-terapia”.
La salutogenesi pone l’accento sull’attenzione alla persona, identificando e indirizzando gli elementi alla base della salute e del benessere, con interventi mirati al miglioramento della salute e all’ottimizzazione del benessere[4]. Entreremo in dettaglio su questo nella sezione finale del documento, ma questa, in prospettiva, è una differenza chiave e fondamentale rispetto all’approccio focalizzato sulla patologia proprio della nostra cultura [occidentale].
L’ eudemonia[5] è stata descritta per la prima volta da Aristotele come ‘una vita vissuta bene’ che soddisfa lo scopo esistenziale della Persona riempiendolo di Significato. L’ eudemonia è una felicità di pieno, continuo appagamento, che si sviluppa in modo rigoglioso piuttosto che con piaceri e godimenti effimeri. L’eudemonia è stata concepita mediante l’indagine e la conformità alle Virtù etiche, in modo analogo agli Yama e Niyama[6]. Dei termini correlati che possono risultare più familiari a coloro che sono interessati all’assistenza sanitaria includono l’auto-realizzazione e la relazione scopo/significato; entrambi sono collegati, nell’ambito della ricerca, a risultati positivi sia fisici sia di salute mentale.
La ‘yogopatia’ [Yogopathy] è l’applicazione degli strumenti dello Yoga per la gestione dei sintomi rispetto alla diagnosi fatta da un operatore medico. Il suffisso ‘patia’ implica la focalizzazione su malattia e patogenesi, con un conseguente approccio frammentato ed opposto a quello integrato.
Le spiegazioni neuro-fisiologiche, su come lo Yoga è di aiuto a diverse popolazioni e condizioni, comprendono la regolazione del sistema endocrino, dell’umore e delle emozioni[7].
Come sono collegati Yoga e Yoga-terapia?[8]

Fig. 1 La Yoga-terapia è annidata nello Yoga, pertanto non è separata né più grande dello Yoga
Questa relazione (vedi Fig.1) può essere descritta con la definizione che ha dato l’IAYT della Yoga-terapia[9]:
“La Yoga terapia è il processo che consente agli individui di progredire verso un miglioramento della salute e del benessere attraverso l’applicazione degli insegnamenti e delle pratiche dello yoga[10].”
Come Yoga-terapeuti, le nostre motivazioni sono di condividere l’arte e la scienza dello Yoga e le sue molteplici potenzialità, in modo tale da poter fornire risposte a molti dei problemi inerenti alla salute che generano disturbi all’essere umano. Abbiamo cura affinché lo Yoga sia innanzitutto e soprattutto una mokṣa śāstra (मोक्ष शास्त्र scienza della liberazione) che si propone di facilitare l’individuo nel raggiungimento della liberazione finale, ovvero dell’emancipazione[11]. In accordo alla definizione di processo, questi obiettivi sono realizzati mediante il corretto uso del corpo, delle emozioni e della mente, con consapevolezza e coscienza. Lo Yoga, inoltre, aiuta a mantenere in modo dinamico lo stato di salute, dopo che questo è stato raggiunto attraverso lo sforzo disciplinato che è stato posto in essere.
Nella tabella 1 è evidenziata la differenza esistente tra quello che negli Stati Uniti è spesso venduto o considerato come Yoga rispetto a ciò che aspiriamo a realizzare come Yoga-terapia. La tabella non intende screditare in alcun modo questo ampio scenario che caratterizza lo Yoga e i suoi sinceri insegnanti. Ci rendiamo conto che questa è una generalizzazione incompleta, che esistono differenze terminologiche quali ‘cliente’ negli Stati Uniti e ‘paziente’ o ‘partecipante’ in India[12].
Tabella 1 - Yoga e Yoga-terapia
Aspetto | Yoga | Yoga-terapia (Chikitsa[13]) |
Popolazione | Individui o pubblico in generale. | Individui o piccoli gruppi focalizzati. |
Focalizzazione | Sull’insegnante e sul perfezionamento delle posture o della pratica, acquisizione di nuove posture, proposta di tecniche accattivanti ‘etichettate’, riempire il centro [ove si pratica lo Yoga] . | Sul cliente e sulla causa della sofferenza, accettazione di non essere perfetti; miglioramento attraverso i kośa[14] rispetto a una visibile correttezza esteriore; il cliente identifica il proprio Svadharma[15] (scopo) e progredisce verso la sua indipendenza. |
Coinvolgimento dello studente | Spesso passivo e dipendente dalle istruzioni dell’insegnante | Auto-alimentato, con distacco dalla dipendenza dalla guida dell’insegnante. |
Trasmissione della conoscenza | Spesso passiva e orientata a risolvere un problema/patologia | Impegno proattivo, riflessione e scoperta/apprendimento rispetto alla salutogenesi. |
Fornitura dell’obiettivo della pratica | Ampio e scarsamente definito, il fornitore è spesso un ‘tecnico’ [dello Yoga], approfondimento limitato. | Scopo della pratica definito, padronanza degli aspetti clinici sviluppata attraverso la formazione permanente. |
Modificazione dello stile di vita dello studente | Non necessario, minima responsabilità nel cambiamento dei comportamenti. | Attesa, derivante dalla consapevolezza della propria responsabilità rispetto alle scelte sullo stile di vita. |
Tecniche Yoga | Il fornitore le utilizza e replica così come le ha apprese. | Il fornitore conosce i loro effetti e le varia a seconda delle necessità del cliente e delle situazioni. |
La Tabella 1 riflette la natura integrativa tra Yoga-terapia e [il binomio] salute/benessere in quanto [unione di] antica sapienza e attuale conoscenza biomedica/scientifica. Le due ulteriori distinzioni nella discussione rispetto al contrasto sono:
- La nostra forte enfasi rispetto alla responsabilità del fornitore di aver completato il suo percorso formativo personale [prima di esercitare].
- Il ruolo che riveste l’ambiente nel suo complesso rispetto agli incontri. Come in uno sgabello a tre gambe, tre fattori interdipendenti tra loro rivestono un ruolo cruciale per poter proporre la Yoga-terapia come pratica di benessere: cliente, fornitore e sistemi. Il fallimento nell’approccio corretto di una delle tre gambe influenza le basi stesse della qualità della Yoga-terapia.
Come ‘fornitori’, e una gamba dello sgabello, contribuiamo a facilitare il processo della guarigione attraverso la nostra conoscenza di base, le nostre competenze e la nostra abilità di vedere lo scenario più ampio ovvero lo ‘Yoga’ [adatto] alle condizioni della vita dei nostri clienti.
Lo sviluppo ed il mantenimento di questi tre aspetti della nostra professione generano la stabilità illustrata nella Figura 2.

Figura 2. Gli Yoga-terapeuti contribuiscono a facilitare la guarigione curando in modo equilibrato gli aspetti chiave della crescita professionale.
Delle tre gambe dello sgabello, possiamo comprendere [il significato] del ‘cliente’ e del ‘fornitore’, ma cosa significa la terza gamba, quella dei ‘sistemi’?
I ‘sistemi’ rivestono un’importanza chiave, in quanto richiedono attenzione e gestione e non la semplice relazione di sistema tra ‘clienti’ e ‘fornitori, bensì tutto ciò che influenza nel senso più ampio le relazioni: le strutture sociali, le dinamiche di potere, l’ambiente, la vocazione ed il supporto spirituale; queste ultime possono supportare o contrastare l’eudemonia e la salutogenesi sia dei ‘fornitori’, sia dei ‘clienti’[16].
E’ inoltre un requisito critico quello di comunicare che la Yoga-terapia ha un ruolo aggiuntivo/complementare ad altre tipologie di cura della persona, non costituendo una soluzione univoca. Queste tipologie includono sia le modalità allopatiche ‘occidentali’ che altri modelli culturali di medicina.
Lavorando insieme per costruire migliori fondamenta per la salute, gli Yoga-terapeuti possono aggiungere forza in quanto membri vitali di una comunità orientata alla salute integrata e centrata sulla persona.
Prendete in considerazione le seguenti frasi incisive, da utilizzare nella comunicazione [per spiegare] chi siamo e cosa offriamo.
Gli Yoga-terapeuti……
- Hanno le competenze per fornire assistenza nell’individuare le cause che generano uno stato di squilibrio e possono insegnare tecniche specifiche per riportare la persona in uno stato di equilibrio su tutti i livelli.
- Affiancano i ‘clienti’ nel loro percorso individuale e non l’idea di quale esso dovrebbe essere. La Yoga-terapia è un processo di facilitazione reciproca tra ‘fornitori’ e ‘clienti’.
- Creano un involucro sicuro per i ‘clienti’, consentendogli di affrontare e portare avanti le loro sfide, sia interne che esterne.
- Attraverso lo studio e le pratiche, mettono a disposizione un’impalcatura rispetto a ciò che altrimenti può essere percepito come opprimente o privo di struttura.
- Monitorizzano anche se stessi, chiedendosi: ‘Abbiamo, entrambi (‘fornitore’ e ‘cliente’), la saggezza di vedere quando è necessario un cambiamento nella danza dinamica attraverso il tempo?”
Quindi, l’utilizzo dello Yoga per il trattamento di condizioni mediche, è Yoga-terapia?
La Yoga-terapia si focalizza per prima cosa sulla salutogenesi. Il cuore della salutogenesi, rappresentato dalla sensazione di coerenza, è stato definito dal sociologo Aaron Antonovsky come “una pervasiva, perdurante e dinamica sensazione di fiducia che i propri ambienti interiore ed esteriore sono prevedibili e che esiste un’elevata probabilità che gli eventi evolveranno nel modo atteso”[17].
Questa idea della vita umana nelle sue piene potenzialità è comune attraverso le culture ed il tempo.
Nella ricerca tale coerenza è correlata all’aspetto cognitivo, alla riproduzione delle capacità ed alla motivazione.
La Yoga-terapia accresce la cognizione, consente una più chiara percezione della vita che rafforza la capacità di fronteggiare le accresciute richiesta da parte della società e sostenere le motivazioni [esistenziali] anche in tempi che ci pongono di fronte a sfide impegnative.
La Yoga-terapia, perciò, va oltre i trattamenti di dolore e sofferenza, conducendo i ‘clienti’ nei più recessi meandri della mente e del cuore, chiedendo loro di prendere in considerazione le domande importanti che concernono l’esistenza.
In altre parole, è un sistema di auto-scoperta mentale, emozionale e spirituale.
La ‘yogopatia’, con i suffisso ‘patia’, implica la focalizzazione sul disturbo e sulla patogenesi.
La stessa radice della parola è utilizzata nella medicina allopatica, la quale inoltre tende a concentrarsi sulla diagnosi e al trattamento dei sintomi (invece di cercare di individuare e rimuovere la causa di essi).
E’ vero che a volte la Yoga-terapia interviene sulle sintomatologie acute del ‘cliente’ e persino sviluppa piani terapeutici mirati rispetto ai sintomi della malattia o della patologia, ma questo rappresenta solo il primo passo nel percorso della Yoga-terapia.
Questo non implica un giudizio per coloro che praticano la yogopatia, essendo una buona strada per consolidare la fiducia nei ‘clienti’, aiutandoli a sentirsi rapidamente meglio in modo tale da continuare [il trattamento].
Tuttavia, l’obiettivo finale per i terapeuti ed i clienti è quello di sviluppare la gestione di consuetudini rispetto allo stile di vita che consentano di accrescere il benessere dei ‘clienti’, ovvero la salutogenesi.
La progressione, quindi va dalla sofferenza o dall’ansia a un livello neutro dell’esistenza; il percorso continua quindi idealmente per supportare i ‘clienti’ ad essere il meglio di se stessi[18]. Questa è la bellezza dell’arte della Yoga-terapia.
Come Yoga-terapeuti, se non ci poniamo l’obiettivo di correggere dissociazioni psicosomatiche manifeste così come le sottostanti percezioni distorte della realtà nelle persone, non stiamo praticando la Yoga-terapia.
Questo va ribadito, la distinzione è importante. Dobbiamo essere chiari rispetto a dove vogliamo condurre il ‘cliente’ nel lungo periodo.
Noi non stiamo semplicemente tentando di placare i sintomi della patologia. Nella nostra cultura basata sulla sintomatologia, è una fortuna che questo processo porti spesso gli effetti collaterali della diminuzione di sofferenza, ansia, depressione e molti altri sintomi. Il cuore del problema è che noi supportiamo i ‘clienti’ nel vedere lo loro vite da nuove prospettive, acquisire chiarezza e sviluppare il senso delle nuove possibilità nel corso della vita. In sintesi, il VERO lavoro è crescere bene e prosperare, non limitarsi a sopravvivere.
Valutazione co-creativa
La valutazione della Yoga-terapia è un processo co-creativo e collaborativo tra terapeuta e cliente. Quindi è un processo abbastanza diverso rispetto a una valutazione effettuata esclusivamente dal punto di vista dello Yoga-terapeuta.
Per poter aiutare qualcuno a uscire dallo stato di sofferenza, è di fondamentale importanza che siano presi in considerazione il punto di vista e l’approccio del cliente. Per aiutare la trasformazione del cliente, deve essere compresa la persona nella sua globalità, non limitarsi ad un semplice trattamento della diagnosi o alla soppressione dei sintomi manifesti.
Rispetto all’assistenza sanitaria, questa valutazione cambia in modo sostanziale nell’approccio della Yoga-terapia, perché noi [Yoga-terapeuti] agevoliamo una vita sana oltre le diagnosi. Inoltre, nella Yoga-terapia, creiamo le condizioni affinché nelle vite dei clienti si manifesti qualcosa di più grande.
Questa manifestazione è facilitata rendendo i clienti capaci di comprendere i loro schemi [mentali-comportamentali] e quindi di distaccarsi in modo consapevole dagli orientamenti che causano sofferenza.
Per questo, la Yoga-terapia è un processo in essere di trasformazione lungo il cammino della vita in continua evoluzione, non il punto di arrivo della yogopatia, che è un semplice sollievo rispetto al sintomo.
Protocolli standardizzati opposti ai piani di trattamento individuali.
Gli interventi della yogopatia diventano delle modificazioni rispetto alle pratiche che sono normalmente limitate e standardizzate, cercando protocolli e formule per gestire la specifica condizione.
Ad esempio: un singolo protocollo di yoga-terapia “va bene per tutti” i problemi diabetici o cardiovascolari.
D’altro canto, nella Yoga-terapia, in realtà non esistono dei protocolli standardizzati; piuttosto, le modifiche sono fondate su una profonda conoscenza individuale dei clienti, delle condizioni generali e della loro risposta alle pratiche terapeutiche.
Inoltre, protocolli e piani terapeutici sono costantemente modificati per soddisfare le necessità del cliente che emergono [nel corso del trattamento], in quanto queste ultime si modificano e cambiano ad ogni nuova fase del processo.
Nella Yoga-terapia ai clienti sono forniti gli strumenti ed il supporto per guarire se stessi.
Ciascun individuo deve acquisire comportamenti appropriati e salutari, misure correttive della dieta, pratiche fisiche e mentali consapevoli. All’opposto, nella yogopatia, il processo di guarigione dipende dai fornitori dell’assistenza sanitaria, favorendo la tendenza verso la dipendenza.
Questa differente dinamica nella sorgente della guarigione favorisce il rafforzamento dei clienti, in quanto si prende carico della loro vita. Inoltre, il ruolo dei fornitori nella Yoga-terapia si trasforma dall’essere i guaritori, o gli esperti, che sono la sorgente della guarigione (come nella yogopatia), ad essere dei facilitatori dell’autoguarigione; risiedendo la sorgente della guarigione nei clienti, nel loro potenziale di [auto] guarigione.
L’enfasi è quindi posta sull’auto-guarigione, piuttosto che su “essere guariti”. Conseguentemente, l’adesione da parte del cliente ai nuovi ritmi quotidiani costituisce un elemento critico per il successo della guarigione e del benessere nella Yoga-terapia.
La Tabella 2 sintetizza queste differenza, con le stesse limitazioni della Tabella 1 rispetto le generalizzazioni e le differenze culturali rispetto alla terminologia.
Tabella 2. Yogopatia e Yoga-terapia
Qualità | yogopatia | Yoga-terapia |
Focalizzazione | Patogenesi e diagnosi | Salutogenesi e sviluppo del benessere |
Chi e cosa guarisce? | Il fornitore della guarigione, che favorisce paternalismo e dipendenza | Il cliente stesso, attraverso la cultura attiva della salute |
Rafforzamento | Del fornitore (operatore sanitario) | Dei clienti che si prendono la propria vita |
Valutazione | Legata alla diagnosi di qualcuno | Rispetto alla sorgente della sofferenza, promuovendo la salute attraverso una valutazione congiunta |
Chi valuta? | Il terapeuta | Terapeuta e cliente, mediante un processo di facilitazione |
Relazioni di assistenza sanitaria | L’operatore è uno dei tanti fornitori che indirizza la diagnosi | Facilita un vita sana oltre le diagnosi, il potenziale intrinseco di guarigione, il benessere eudemonico |
Processo | Reattivo: fare per | Proattivo: essere con |
Enfasi | Soppressione del sintomo | Sorgente della sofferenza (dḥukha), distacco dalle tendenze intrinseche, facilitazione del benessere (sukha) |
Modifiche | Limitate, generalizzate | Comprensione profonda dell’individuo e della risposta alla pratica |
Protocolli | Ricerca di formule e protocolli | Nessun protocollo |
Esito finale | Liberazione dal sintomo | Attivazione del percorso di una vita in continua evoluzione |
Appendice
Completata la traduzione dell’articolo, abbiamo avuto notizia che l’IAYT ha aggiornato la definizione di Yoga-terapia. La riportiamo integralmente, corredandola di traduzione in italiano.
Definition of Yoga Therapy
“Yoga therapy is the professional application of the principles and practices of yoga to promote health and well-being within a therapeutic relationship that includes personalized assessment, goal setting, lifestyle management, and yoga practices for individuals or small groups.”
La Yoga-terapia è l’applicazione professionale dei principi e delle pratiche dello Yoga al fine di promuovere la salute ed il benessere nell’ambito di una relazione terapeutica che include una valutazione personalizzata, la definizione di obiettivi, la gestione dello stile di vita e le pratiche Yoga per singole persone o piccoli gruppi.
Postfazione
A questo punto, a corollario dell’articolo e dei rimandi agli ulteriori fondamentali contenuti indicati in nota, come ulteriore approfondimento, proponiamo ai sinceri ricercatori la lettura del testo:
Ananda Bhavanani and Lee Majewski, Yoga Therapy as a Whole-Person Approach to Health
academia.edu – Yoga Therapy as a Whole Person Approach to Health
“In questo libro, Ananda Bhavanani e Lee Majewski definiscono lo Yoga e la Yoga terapia come una pratica per la persona nella sua complessità, dimostrando come può aiutare l’individuo a guarire utilizzando i propri meccanismi.
Gli autori introducono concetti dalla teoria Yoga nella vita di tutti i giorni, esplorando come la Yoga terapia può funzionare contemporaneamente a tutti i livelli di un essere umano (fisico, energetico, emotivo, intellettuale e spirituale) e dimostrando che, se applicata correttamente, può aiutare a guarire e facilitare una migliore qualità della vita.
Il libro tratta di come si attua un lavoro yogico profondo con malati di cancro, nonché una serie di altre condizioni croniche tra cui malattie respiratorie, malattie cardiovascolari e diabete.
Per ognuna di queste condizioni gli autori esplorano come la Yoga terapia può andare oltre nell’alleviare i sintomi e lavorare per guarire l’intera persona “.
Proponiamo inoltre l’ascolto, in inglese, dell’insegnamento
A Talk On Yoga Therapy or Yogopathy? by Ananda Balayogi Bhavanani
Om tat sat

[1]Laurie C. Hyland Robertson, MS, C-IAYT Editor in Chief, Yoga Therapy Today Managing Editor, International Journal of Yoga Therapy.
[2]N.d.T. : Nella Tradizione yogica, la trasmissione della conoscenza avviene in accordo alla catena iniziatica Maestro-discepolo. Cfr. diksa sampradaya parampara
[3]Sul tema vedi anche: Are We Practicing Yoga Therapy or Yogopathy? in: academia.edu – Are We Practicing Yoga Therapy or Yogopathy
[4]Antonovsky, A. (1996). The salutogenic model as a theory to guide health promotion. Health Promotion International.
[5]Dal greco εὐδαιμονία (eudaimonìa): εὖ composto di bene e δαίμων, demone, nel senso di genio, spirito guida, coscienza. [N.d.T.]
[6]Per un’introduzione a Yama e Niyama cfr: yama e niyama [N.d.T.]
[7]Gard, Noggle, Park, Vago, Wilson. (2014). Potential self-regulatory mechanisms of yoga for psychological health. Frontiers in Human Neuroscience, 8, 770. Doi: 10.3389/fnhum.2014.00770.
[8]N.d.T. cfr. anche Dr Ananda message for IYA Gujarat:
youtube
[9]Taylor, M.J. (2007). What is yoga therapy? An IAYT definition. Yoga Therapy in Practice, December, 2007,3.
[10]Yoga therapy is the process of empowering individuals to progress toward improved health and well-being through the application of the teachings and practices of yoga’.
[11]N.d.T.: si suggerisce l’ascolto di
Ananda’s talk at the “Principles of Yoga & Ayurveda in Daily Life”: youtube
Dr Ananda’s IDY2020 address on, “Salutogenesis and Yoga Therapy” for Central University of Kerala:
youtube
[12]N.d.T. : nella traduzione dei termini abbiamo cercato di restare aderenti al significato originale. Nel caso specifico si ritiene necessario precisare: quello che gli autori identificano come ‘provider’ (fornitore) è l’insegnante Yoga o lo Yoga-terapeuta, quello che viene identificato come ‘client’ (cliente) altri non è che la persona che frequenta un corso Yoga ovvero colui che segue la Yoga-terapia. Non possiamo non notare l’utilizzo di termini ‘commerciali’, a nostro avviso assolutamente alieni rispetto allo spirito e all’essenza dello Yoga.
[13]Cikitsā चिकित्सा: somministrazione di rimedi o medicine, cure mediche, terapia, pratica della medicina, guarigione, somministrazione o applicazione di rimedi. Per approfondire:
dharmawiki – Chikitsa (चिकित्सा)
academia.edu – Application of Yoga as a THERAPY
[14]Kośa कोश: guaina, corpo, involucro (annamāyākośa: corpo materiale fatto di cibo; prāṇamāyākośa: corpo energetico: manomāyākośa: corpo mentale; vijñanamāyākośa: corpo sovra-razionale; ānandamāyākośa: corpo di beatitudine). Sui kośa cfr: cakra
[15]Svadharma स्वधर्म : il proprio ruolo nell’ordine sociale e cosmico.
[16]Humpf, L. (2019). Yoga therapy beyond the koshas. Examining unearned privilege and oppression. Yoga Therapy Today, Winter, 44-47.
[17] [Osservando in modo distaccato (Vairāgya) la dura realtà delle cose, la ‘salutogenesi’ rischia di essere una pura astrazione utopica: l’attuale evoluzione della società globalizzata va in tutt’altra direzione, nella quale la stragrande maggioranza della popolazione mondiale sperimenta direttamente un incremento esponenziale dell’insicurezza, accompagnata dalla perdita di speranza sul futuro, il tutto associato ad una progressiva perdita dell’identità individuale. Certamente lo Yoga, nel suo pieno Significato, è un metodo che può generare salutogenesi, a patto che se ne segua il percorso nella sua completezza, sperimentandone direttamente i benefici. Istruttiva, ad esempio l’analisi dello stress dal punto di vista yogico illustrata da Ananda Bhavanani in:
youtube N.d.T.
[18]N.d.T. Questo tipo di percorso, può spingersi fino ad un certo punto, oltre il quale ci si trova di fronte al ‘muro invalicabile’ dell’ambiente esterno, ovvero la sorgente della maggior parte dei disturbi e delle sofferenze. Apprendere gli strumenti per affrontare un ambiente ostile è cosa utile per la sopravvivenza, molto meno per avanzare verso una vita vissuta con pienezza realizzativa. Per andare oltre, occorre affrontare il percorso dello Yoga nella sua totalità, ovvero acquisire la Sapienza del Sanātana Dharma सनातन धर्म.