Caratteristiche
Le piante hanno accompagnato l’essere umano nella sua evoluzione …una relazione da “rinverdire”.
Sta a noi con la consapevolezza dei nostri bisogni iniziare a conoscerle, avvicinandoci ad esse con rispetto; sperimentare, lasciandoci guidare anche dall’intuizione e stabilendo con esse una relazione di apertura e fiducia. Con attenta discriminazione.
Potremo così accogliere il loro messaggio -sempre specifico- che riguarda insieme la sfera fisica, quella psichica, sia mentale che emozionale, e quella energetica o sottile.
L’olio essenziale è l’essenza volatile e odorante prodotto del metabolismo secondario di una pianta aromatica[1], un concentrato di principi attivi.
Esso può essere estratto da varie parti della pianta: fiori, frutti o buccia dei frutti (agrumi), foglie, rami e rametti, radici, cortecce e legni.
Una stessa pianta può produrre oli essenziali diversi a seconda della parte utilizzata.
Un esempio è quello dell’arancio amaro: dai fiori si estrae l’olio essenziale di Neroli, dai ramoscelli frondosi e dai piccoli frutti verdi si estrae il Petit-Grain Bigarade e dalle bucce l’essenza di arancio amaro (Citrus Aurantium var. Amara)[2].
Gli oli essenziali sono estratti dalla pianta per distillazione in corrente di vapore (resine, foglie, legni, cortecce e fiori), macerazione in olio vegetale nel caso di alcune piante e per pressione a freddo per gli agrumi.
Solo se non è possibile ottenere altrimenti l’olio essenziale -come nel caso del gelsomino e della vaniglia- può essere preso in considerazione il procedimento della creazione delle “assolute” attraverso solventi chimici (di cui alcune tracce rimangono nell’olio essenziale)[3].
Gli oli essenziali vengono genericamente suddivisi a secondo della loro azione stimolante o rilassante; tuttavia, questi effetti sono modulabili a seconda delle caratteristiche della specifica pianta utilizzata e, talora, anche del dosaggio scelto.
La pianta ha una sua intelligenza e una potenza equilibratrice[4].
Sappiamo che ogni essere e ogni elemento di questo Universo emette ed è attraversato da vibrazioni[5] fino al livello cellulare, produce ed è immerso in campi elettromagnetici con differenti frequenze ed effetti.
Così anche gli oli essenziali possiedono e trasmettono specifiche frequenze elettromagnetiche in grado di influire terapeuticamente sull’ambiente e sulla persona che attraverso l’olfatto ne cattura l’unicità.
Per ben comprendere l’azione che la sostanza aromatica esplica ai vari livelli dell’Essere possono esserci d’aiuto alcune osservazioni.
Il motivo per cui la pianta produce sostanze aromatiche
Le piante producono sostanze aromatiche per scopi ben precisi ed esse esplicano la stessa azione su di noi:
- difesa dagli insetti predatori; azione repellente;
- difesa da microbi, virus batteri o funghi; azione antimicrobica, antibatterica e antivirale generale o specifica;
- difesa della propria sopravvivenza nell’ambiente; azione adattogena;
- riparazione dei danni o lesioni; azione cicatrizzante, fluidificante o coagulante, antinfettiva, antinfiammatoria;
- moltiplicazione della specie o riproduzione (impollinazione); azione afrodisiaca[6]
Le parti della pianta utilizzate
Esse hanno anche un significato simbolico:
- il seme esprime il potenziale evolutivo della pianta e può sostenerci nello sviluppo delle nostre capacità e delle nostre risorse;
- attraverso i fiori e i frutti la pianta esprime tutta la sua essenza e può sostenerci nella nostra evoluzione individuale verso la piena realizzazione dell’essere;
- le bucce e le scorze, la parte che delimita e protegge i frutti (agrumi), esprimono energia vivificante e possono sostenere nel relazionarsi all’esterno sempre mantenendo viva l’attenzione e le giuste distanze (confini);
- rami e foglie sono l’apparato circolatorio della pianta in cui scorre la linfa vitale; il loro libero direzionarsi nello spazio può costituire una spinta verso la nostra apertura al mondo e una motivazione all’azione;
- le cortecce sono la struttura della pianta, ne rappresentano la solidità e sono attraversati anch’essi dall’energia della linfa vitale; esse comunicano un senso di profonda stabilità
- le resine secrete dalla pianta in risposta ai tagli sulla corteccia sostengono nella riparazione di sofferenze, ferite e traumi
- le radici, infine, servono alla pianta per ancorarsi al terreno e ricavarne il suo nutrimento; esse favoriscono il senso di radicamento e di identità.
Precauzioni
Come sceglierli
Per avere un valore terapeutico gli oli essenziale devono essere 100% puri, completi (senza sottrazione di un composto che ne altererebbe l’equilibrio) e -per maggiore garanzia- provenienti da agricoltura biologica o biodinamica, a meno che la pianta non sia selvatica.
Sono da preferire piccoli produttori che coltivano in proprio le piante in un ambiente incontaminato.
L’olio essenziale dovrebbe inoltre provenire dal Paese di origine della pianta[7]; ciò gli assicura un maggiore effetto terapeutico.
L’etichetta deve riportare il nome corrente e quello latino o botanico della pianta, con il chemiotipo[8], la parte della pianta utilizzata, il Paese di provenienza, il metodo e la data di estrazione, la data di scadenza, il lotto e l’indirizzo del fabbricante[9].
I costi degli oli essenziali possono variare secondo i produttori e talora in modo indipendente dalla qualità.
In Francia, dove da molto tempo la conoscenza degli oli essenziali è diffusa in modo capillare e il loro utilizzo è alla portata di molti, si possono trovare numerose aziende, dalle più piccole alle più grandi, con una vasta offerta.
Precauzioni:
- Gli oli essenziali vanno mantenuti a temperatura media e non esposti alla luce.
- Alcuni di essi sono fotosensibilizzanti, come gli agrumi in genere, e non ci si può esporre al sole per le 12 ore seguenti l’applicazione sulla cute.
- Dopo aver toccato l’olio essenziale è necessario lavarsi le mani con il sapone.
- Bisogna inoltre fare estrema attenzione a non toccare occhi, orecchie, naso e mucose[10].
Nel caso di una reazione di rifiuto per l’aroma di un olio essenziale si può:
- semplicemente metterlo da parte per il momento;
- provare ad aggiungerne 1-2 gocce ad un altro olio essenziale di cui si gradisce l’odore e respirarlo progressivamente iniziando col porre il flacone all’altezza del plesso solare.
Ogni volta che si usa un nuovo olio essenziale è prudente effettuare un test allergico, per verificare l’assenza di reazioni allergiche o intolleranze.
Mettere una goccia di olio essenziale nell’incavo del gomito e attendere 24/48 ore.
Se non compaiono reazioni cutanee, si può utilizzare l’olio essenziale, seguendo sempre le relative indicazioni.
Controindicazioni e cautele
Gli oli essenziali, essendo sostanze concentrate, sono molto potenti e molti hanno delle controindicazioni e/o possono interagire con i farmaci.
Alcuni di essi -a seconda delle sostanze chimiche contenute- sono controindicati in particolar modo per le persone epilettiche, asmatiche, con problemi nervosi o specifiche malattie, persone che assumono farmaci, neonati e bambini al di sotto di una certa età, donne incinta e allattanti, etc.
Alcuni oli essenziali sono tossici per fegato o reni, neurotossici, abortivi, irritanti o dermocaustici sulla pelle.
Altri non si devono assolutamente utilizzare come l’assenzio.
Vanno perciò attentamente lette le precauzioni d’uso, le controindicazioni e le interazioni di ogni singolo olio essenziale prima di utilizzarlo in qualsiasi modo.
La maggior parte di essi possono essere utilizzati solo diluiti, in percentuale varabile, in una sostanza grassa, di solito un olio vegetale.
Si raccomanda di fare una pausa nell’assunzione degli oli essenziali, variabile a seconda della durata del trattamento.
Ad esempio: interruzione di 2 giorni su 7 o di 1 settimana dopo 3 settimane consecutive.
La “ finestra terapeutica” serve ad evitare possibili effetti indesiderati dovuto all’uso prolungato.
Rivolgersi preventivamente ad un terapeuta esperto.

[1]Le piante aromatiche costituiscono una minima parte del regno vegetale.
[3]S. Perini, Psicoaromaterapia, Il Punto d’Incontro, 2019
[4]S. Perini, Psicoaromaterapia, Il Punto d’Incontro, 2019
[5]“Anche ciò che sembra inerte come una pietra possiede una certa frequenza di vibrazioni”. Pitagora
Ogni cosa che definiamo come materia è composta nel suo infinitamente piccolo da atomi che sono composti al 99,99% da spazio vuoto. Per rendere solida una determinata struttura gli atomi vibrano ad una determinata frequenza. Max Planck: “Avendo consacrato tutta la mia vita alla Scienza più razionale possibile, lo studio della materia, posso dirvi almeno questo a proposito delle mie ricerche sull’atomo: la materia come tale non esiste! Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare dell’atomo. Possiamo supporre al di sotto di questa forza l’esistenza di uno Spirito Intelligente e cosciente. Questo Spirito è la ragione di ogni materia.” (tratto dal discorso “La natura della materia”, Firenze, 1944. www.naturopataonline.org)
[6]S. Perini, Psicoaromaterapia, Il Punto d’Incontro, 2019
[7]Biotopo. Ad esempio, il tea tre oil è originario dell’Australia, dove cresce allo stato selvaggio. Esso può provenire anche da coltivazioni biologiche di altri Paesi, come l’Africa.
[8]Una pianta della stessa specie botanica, come, ad esempio, il timo comune (Thymus vulgaris) può produrre oli essenziali con un differente chemiotipo, cioè una diversa composizione chimica e quindi differenti effetti e controindicazioni.
Ciò dipende dal luogo, dalla composizione e natura del terreno, dal clima: temperatura, esposizione o meno al sole, precipitazioni, etc.
[9]La documentazione specifica riguardante il lotto si può trovare spesso on line sui siti dei rivenditori/produttori.
[10]Nel caso accada applicare subito abbondante sapone, olio vegetale o altra sostanza grassa.