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Dīpāvali दीपावलि o Divālī दिवाली

Diwali immagine interna alla descrizione del calendario

La “festa delle luci”, una delle festività più importanti e sentite in India, ispirata all’episodio mitologico del ritorno di Rama, incarnazione della divinità Viṣṇu. L’occorrenza ha una molteplicità di Significati:

La vittoria di Rama. Secondo il Ramayana, nel nuovo giorno di luna di Kartik, il Signore Rama, dopo aver sconfitto Ravana e conquistato Lanka, tornò ad Ayodhya insieme Sita e Lakṣmī. I cittadini di Ayodhya illuminarono l’intera città con le lampade.
Compleanno della dea Lakṣmī: la Dea si è incarnata nel giorno della luna nuova (Amāvāsyā) del mese di Kartik durante la zangolatura dell’oceano (samudra-manthan), da cui l’associazione di Divālī con Lakṣmī.
Nel giorno di Divālī, Viṣṇu, nella sua quinta incarnazione di Vaman-avatāra, salvò Lakṣmī dalla prigione del re Bali.
Il giorno che precede Divālī, il Signore Kṛṣṇa uccise il re demone Narakāasur e salvò 16.000 donne dalla prigionia. La celebrazione di questa liberazione come festival della vittoria è continuata per due giorni incluso il giorno di Divālī.
Secondo il Mahabharata, in questo giorno i Pandava ritornarono da dodici anni di esilio, causati dalla loro sconfitta con i Kaurava al gioco dei dadi. Questo giorno era celebrato dai seguaci dei Pandava illuminandolo con delle lampade.
Uno dei più grandi re Hindū, Vikramaditya, fu incoronato nel giorno di Divālī.

Per approfondire, si suggerisce di prendere visione di questo video celebrativo:

ICYER & YOGNAT’s DEEPAVALI/DIWALI Celebration
youtube

Tu sei la Luce di  Sri Svami Cidananda

Un discepolo  si alzò e chiese la benedizione che egli potesse raggiungere l’illuminazione e disse : “ Oggi nel giorno del Dīpāvali (Festa della Luce) tutta l’India è illuminata con milioni di luci che rimuovono ogni oscurità. Mentre ogni cosa è piena di luce al di fuori, dentro di me c’è solo oscurità. La luce di quel risveglio interiore non ha ancora iniziato a brillare dentro di me.”

La cosa che doveva fare era abbandonare quell’errata nozione che non c’è luce all’interno, che c’è solo oscurità spirituale. Gli dissi: “Chi ti ha detto questo? Non ho ripetuto molte volte: ’Io sono nella Luce. La Luce è dentro di me. Io sono la Luce ’? Perché attaccarsi all’errata nozione che non c’è luce all’interno? Non ti hanno detto tutte le scritture che la Divinità che dimora all’interno è la tua realtà? Che la Luce delle luci oltre tutte le oscurità brilla nel suo splendore non-duale dove il conoscitore, la cosa conosciuta e il processo di conoscenza si immergono nell’oblio? I tre aspetti scompaiono e c’è solo l’esperienza della Conoscenza. E quella Luce dimora in tutti i cuori.” “Quello, La Luce delle luci, si dice essere oltre l’oscurità; ( Quello che è) conoscenza, il conoscitore e l’obiettivo della conoscenza, dimora nel cuore di tutti.” [Gita 13.17]

“ Tu devi solo smettere di pensare che non c’è la Luce. Tu sei la Luce delle luci che può dare luminosità ad ogni cosa che viene in contatto con essa. Può accendere milioni di luci. Stabilisciti in modo incrollabile in questa verità. Dimora in questa consapevolezza: ‘Dentro di me non c’è oscurità. Io sono la Luce delle luci. Il mio nome è Divino Splendore. Posso fornire luce al mondo intero.’ Cerca di praticare questa verità; dimora in questa. Non aver timore di una non-esistente oscurità.”

Egli rispose:” Vi prego beneditemi che possa comprendere tutto quello che state dicendo.” Allora gli dissi: “ Tutte queste parole non sono altro che benedizioni al cento per cento. Un Maestro spirituale non assume una posa, alza una mano in un atteggiamento benedicente e poi pronuncia in un modo molto dignitoso: ‘ Figlio mio ti benedico.’ Egli vive benedicendo. Egli è una benedizione. Tutto quello che dice, che pronuncia, che sta facendo è benedizione. Egli non è niente altro che una perpetua benedizione in tutto quello che pensa, sente, dice, agisce e vive. Il modo in cui  vive è anche una benedizione. Riconosci la benedizione; riconoscila come tale. La benedizione è qui.” E conclusi: “ Tu sei la Luce.”

Hari Om Tat Sat !

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