
La “festa delle luci”, una delle festività più importanti e sentite in India, ispirata all’episodio mitologico del ritorno di Rama, incarnazione della divinità Viṣṇu. L’occorrenza ha una molteplicità di Significati:
La vittoria di Rama. Secondo il Ramayana, nel nuovo giorno di luna di Kartik, il Signore Rama, dopo aver sconfitto Ravana e conquistato Lanka, tornò ad Ayodhya insieme Sita e Lakṣmī. I cittadini di Ayodhya illuminarono l’intera città con le lampade.
Compleanno della dea Lakṣmī: la Dea si è incarnata nel giorno della luna nuova (Amāvāsyā) del mese di Kartik durante la zangolatura dell’oceano (samudra-manthan), da cui l’associazione di Divālī con Lakṣmī.
Nel giorno di Divālī, Viṣṇu, nella sua quinta incarnazione di Vaman-avatāra, salvò Lakṣmī dalla prigione del re Bali.
Il giorno che precede Divālī, il Signore Kṛṣṇa uccise il re demone Narakāasur e salvò 16.000 donne dalla prigionia. La celebrazione di questa liberazione come festival della vittoria è continuata per due giorni incluso il giorno di Divālī.
Secondo il Mahabharata, in questo giorno i Pandava ritornarono da dodici anni di esilio, causati dalla loro sconfitta con i Kaurava al gioco dei dadi. Questo giorno era celebrato dai seguaci dei Pandava illuminandolo con delle lampade.
Uno dei più grandi re Hindū, Vikramaditya, fu incoronato nel giorno di Divālī.