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Bhrāmarī prāṇāyāma भरामरी प्राणायाम

Premessa

Il testo presuppone una preliminare conoscenza generale del prāṇāyāma.[1]

Etimologia

Devanāgarī: भ्रामरी[2]
Traduzione: come un’ape, dell’ape
Termini correlati: prāṇāyāma, kumbhaka.

Fonti

La fonte primaria è l’Haṭhayoga Pradīpikā, dove bhrāmarī è descritto nel secondo Capitolo, dedicato al prāṇāyāma, al versetto 68.

अथ भरामरी
वेगाद्घोष्हं पूरकं भॄङ्ग-नादं
भॄङ्गी-नादं रेछकं मन्द-मन्दम |
योगीन्द्राणमेवमभ्यास-योगाछ
छित्ते जाता काछिदानन्द-लीला || ६८ ||
atha bhrāmarī
veghādghoṣaṃ pūrakaṃ bhṝnggha-nādaṃ
bhṝngghī-nādaṃ rechakaṃ manda-mandam |
yoghīndrāṇamevamabhyāsa-yoghāch
chitte jātā kāchidānanda-līlā || 68 ||

Traduzione

Ora [l’insegnamento di] Bhrāmarī. Inspira rapidamente [pūraka], riempiendo d’aria [i polmoni] in modo forzato, producendo un suono simile al ronzio di una vespa maschio [bhṛṅga[3], espira lentamente [recaka], emettendo un suono simile al ronzio di una vespa femmina [bhṛṅgi]; questa pratica provoca una sorta di beatitudine [enstasi] nelle menti degli Yogī più eminenti [Yogīndra[4]]. ||68||

Interpretazioni

Dal commentario di Brahmānanda
[5]“Viene descritto il metodo del bhrāmarī kumbhaka – Inspira producendo un suono rapido simile al ronzio di una vespa maschio e poi espira lentamente producendo un suono simile al ronzio di una vespa femmina. Essendo bhrāmarī uno dei kumbhaka, non vi è alcuna specifica descrizione di kumbhaka dopo l’inalazione.
Questo anche perché il kumbhaka non è eseguito in modo particolare.
L’inalazione e l’espirazione sono specificatamente descritte come devono essere eseguite. Questa pratica, se eseguita secondo il metodo descritto, riempie la mente del praticante con un’esperienza d’indescrivibile beatitudine.”

Dal commentario di Hans Ulrich Rieker
[6]“Un kumbhaka particolare per molte ragioni….. essenziale è il ronzio che dovrebbe essere accompagnato da una visione interiore concentrata.
Se le nāḍī
[7] sono pure e non c’è tensione muscolare, l’inalazione ronzante porta con sé la sensazione che si sta assorbendo qualcosa di tangibile (qualcosa che si esprime nel suono) e quindi lo si dissolve.
Segue poi la sospensione del respiro (kumbhaka), accompagnata da uno straordinario silenzio, sospeso, potenzialmente pieno. Ora segue l’espirazione – il processo più lungo nel tempo – e qui il ronzio diventa un’esperienza.
Il suono vibrante sembra diventare un rumore impetuoso che riempie l’intera atmosfera. Sembra emergere un intero mondo, completamente modellato dalle vibrazioni……. Se si rimane fermi e non si cede al desiderio di aprire gli occhi, allora si verifica una sensazione di beatitudine, come se si fosse assistito a uno straordinario fenomeno naturale in base al quale è stato concesso uno sguardo nel laboratorio divino……..”

Tecnica

Premessa

Le tecniche del prāṇāyāma rappresentano uno strumento fondamentale nel percorso yogico. Operando in modo profondo sull’energia vitale dei piani fisico, mentale e spirituale, devono essere apprese esclusivamente sotto la guida di un Maestro esperto che le padroneggi completamente.
Sarà il Maestro, sulla base delle qualificazioni e dello stato psico-fisico dell’allievo, ad individuare il momento giusto per introdurre con gradualità e con le dovute cautele il prāṇāyāma nella pratica quotidiana del discepolo.
Coerentemente all’insegnamento della Tradizione, la pienezza della via dello Yoga (mārga मार्ग[8]) è possibile nel solco dell’ininterrotta catena iniziatica Maestro-discepolo[9].

Primo livello - Pratica base

Nel primo livello prenderemo confidenza con l’aspetto fisico della tecnica, in modo da poterla praticare in modo armonico.

  • Sedersi in un’āsana meditativa[10], testa e busto eretti, curando la verticalità della colonna vertebrale. Assicurarsi che la posizione sia stabile e confortevole.
  • Chiudere gli occhi (da mantenere chiusi durante tutta la pratica).
  • Praticare l’immobilità (kāya sthairyam)[11] rilassando il corpo.
  • Mantenere i denti leggermente separati e la bocca chiusa durante l’intera pratica.
  • Chiudere le orecchie con l’indice e il medio premendo la parte esterna del legamento auricolare nel foro dell’orecchio.
  • Inspirare rapidamente e profondamente attraverso il naso, ascoltando il suono del respiro, simile al ronzio di un’ape.
  • Mantenendo le orecchie chiuse, espirare lentamente emettendo un ronzio profondo, concentrando la consapevolezza sul suono.
  • Inspirare nuovamente, ripetendo il ciclo fino a sette volte.
  • Al termine, mantenere gli occhi chiusi e ascoltare le sensazioni per qualche minuto.

Ripetere ogni giorno, senza interruzioni per un mese.

Secondo livello - Pratica intermedia

figura mula bandha

Consolidamento del livello fisico e spostamento della consapevolezza spostando la concentrazione sul piano mentale.
Dal secondo mese incrementare di sette cicli, inserendo kumbhaka e mūla bandha, con le seguenti varianti:

  • Chiudere le orecchie con i pollici, gli occhi con gli indici, le narici con il medio e la bocca con anulare e mignolo (Śanmukhi mudra).
  • Inspirare rapidamente e profondamente attraverso il naso, ascoltando il suono del respiro, simile al ronzio di un’ape.
  • Completata l’inspirazione, attivare mūla bandha e sospendere il respiro (kumbhaka) per alcuni secondi.
  • Rilasciare mūla bandha.
  • Tenendo la bocca chiusa, espirare lentamente e in modo uniforme, emettendo un ronzio profondo simile a quello dell’ape, concentrando la consapevolezza sul suono e la sua vibrazione.
  • Inspirare nuovamente, ripetendo il ciclo fino a 14 volte.
  • Al termine, mantenere gli occhi chiusi per qualche minuto, concentrati sulle sensazioni generate dalla pratica.
  • Ripetere ogni giorno, senza interruzioni per un mese.

Terzo livello - Pratica avanzata

Transizione dal piano mentale a quello spirituale, concentrazione focalizzata sull’energia vitale.
Il terzo mese, incrementare di ulteriori sette cicli, inserendo jālandhara bandha:

  • Chiudere le orecchie con i pollici, gli occhi con gli indici, le narici con il medio e la bocca con anulare e mignolo (Śanmukhi mudra).
  • Inspirare rapidamente e profondamente attraverso il naso, ascoltando il suono del respiro, simile al ronzio di un’ape.
  • Completata l’inspirazione, attivare mūla bandha e  jālandhara bandha[12], sospendere il respiro (kumbhaka) per alcuni secondi.
  • Rilasciare mūla bandha e jālandhara bandha.
  • Espirare lentamente emettendo un ronzio profondo, acuendo il livello di consapevolezza della vibrazione del suono.
  • Inspirare nuovamente, ripetendo il ciclo fino a 21 volte.
  • Al termine, mantenere gli occhi chiusi per qualche minuto, concentrati sulle sensazioni generate dalla pratica.
  • Ripetere l’intera pratica, acquisendo sempre maggiore consapevolezza dei livelli energetici sottili (prāṇa).

Quarto livello - Bhrāmarī interiore

Nel quarto livello, la pratica sin qui seguita viene trasmutata su un piano sottile, sostanzialmente inesprimibile.
L’assenza totale di attività sul piano fisico e mentale (non si emette alcun suono) cede il posto all’esplorazione e all’ascolto del ‘ suono interiore’.
Si dischiude la consapevolezza del nāda नाद (‘suono’, ‘tono’, ‘impulso universale della vita’, ‘flusso di coscienza che scorre’).

Quando praticare

Il momento migliore per la pratica è al mattino presto, nel momento di transizione tra la notte e l’alba[13].

Precauzioni

  • Non sforzare in alcun modo i polmoni.
  • Non praticare in posizione supina.

Benefici

  • Allevia la tensione cerebrale.
  • Rimuove rabbia, ansia e frustrazione.
  • Rafforza e migliora la voce.
  • Allevia l’ipertensione.

Una ricerca sull’efficacia di Bhramari pranayama nel mitigare i sintomi di una rinosinusite cronica[14].
Spesso i trattamenti della sinusite cronica hanno effetti collaterali e problemi di conformità.

Al contrario Bhramari pranayama, una pratica di respirazione dello yoga, offre una modalità di affrontare la situazione, priva di effetti collaterali.
L’obiettivo del presente studio era di valutare l’efficacia di Bhramari pranayama nell’alleviare i sintomi della sinusite cronica.
Metodologia: 60 pazienti sono stati randomicamente suddivisi in 2 gruppi; uno ha ricevuto il trattamento convenzionale per la sinusite cronica e all’altro è stata insegnata la pratica yogica di Bhramari pranayama.

A questo gruppo è stato chiesto di praticarlo 2 volte al giorno e sono stati seguiti con un follow-up dopo 1, 4, e 12 settimane utilizzando uno specifico test (SNOT-22 score; sino-nasal outcome test).
I risultati ottenuti hanno portato alla conclusione che l’integrazione della pratica regolare di Bhramari pranayama insieme al trattamento convenzionale della sinusite cronica è più efficace del solo trattamento convenzionale.
Bhramari pranayama ha dimostrato di essere una valida modalità complementare nel trattamento di questo disturbo.

La sua efficacia si esplica attraverso la ventilazione nei seni paranasali dovuta ai suoi effetti meccanici, di pulizia e antinfiammatori.
Tale pratica non costa nulla, non ha effetti collaterali e può migliorare i sintomi in pazienti affetti da sinusite cronica[15].
Bhramari pranayama per la sua specifica azione benefica sui seni paranasali favorisce la produzione di ossido nitrico (ON)[16] e lo scambio tra e seni e la cavità nasale.
Contribuisce in tal modo all’efficienza di questa importante parte del sistema immunitario.

divisore fantasia geometrica

Bibliografia

Svātmārāma, Haṭhayoga Pradīpikā, Fayard, 1974 (Introduction, traduction et commentaires par Tara Michaël, Préface par Jean Filliozat)

Svātmārāma, Haṭhayoga Pradīpikā, Yoga publication trust, Bihar, 2013 golden Jubilee edition. (Commentary by Svāmī Muktibodhananada under the guidance of Svāmī Satyananda Saraswati).

Svātmārāma, Haṭhayoga Pradīpikā , foreword by B K S Iyengar, Commentary by Hans Ulrich Rieker, Translated by Elsy Becherer, published by The Aquarian Press 1992

Haṭhayogapradīpikā of Svātmārāma, with the commentary Jyotsnā of Brahmānanda, The Theosophical Society, Adyar, Madras 20, India 1972 (prima edizione 1893).

Haṭhayogapradīpikā of Svātmārāma (10 chapters) with Yogaprakāsikā commentary by Bālakṛṣṇa, edited by Manohar L. Gharote e Parimal Devanath, Lonavla Yoga Institute, 2017

Jyotsnā (Brahmānanda’s Commentary on Haṭhapradīpikā), English version by Svāmī Maheshananda & Dr. B. R. Sharma, Kaivalyadhama, Lonavla, 2012.

Svāmī Satyananda Sarasvati, Āsana Prāṇāyāma Mudra Bhanda, Yoga publications Trust, Bhiar, 1969

Svāmī Satyananda Sarasvati, Yoga and Kriya, Yoga publications Trust, Bhiar, 1981

divisore fantasia geometrica

[1]Si consiglia la consultazione di: pranayama.

[2]Cfr, Monier Williams, pg. 770: da  bhrāmara भ्रामर Definition: mf(ī-)n. (fr. bhramara) relating or belonging to a bee. Ma anche  ब्राह्मणी f. brāhmaṇī,  un tipo di vespa.

[3]bhṛṅga भृङ्ग: m. specie di vespa (f. bhṛṅgi).

[4]योगीन्द्र: I re tra gli Yogi;  il nome di Vālmīki  e Yājñavalkya (cfr. Monier-Williams, pg. 857).

[5]Traduzione da: Jyotsnā (Brahmānanda’s Commentary on Haṭhapradīpikā), English version by Svāmī Maheshananda & Dr. B. R. Sharma, Kaivalyadhama, Lonavla, 2012, pgg. 196-97 “The  method  of  bhrāmarī  kumbhaka  is described  – Inhale producing  a  rapid  sound  resembling  the  humming  of  a  male  wasp and then exhale slowly producing  a sound  resembling  the hum  of a female wasp. Bhramari being one of the kumbhakas there is no special mention  of  kumbhaka  after  inhalation.  This  is  also  because  the kumbhaka  is  not  done  in  any  special  way.  The  inhalation  and exhalation are described as they are to be done in a special way. This practice when done as per the described method fills the mind of the practitioner  with an  indescribable  blissful  experience.

[6]Haṭhayoga Pradīpikā, foreword by B.K.S. Iyengar, Commentary by Hans Ulrich Rieker Translated by Elsy Becherer, The Aquarian Press, 1992  Pg. 55.

[7]Cfr: Introduzione alla fisiologia sottile della Tradizione Vedica-Hindū, cakra.

[8]mārga मार्ग- m: via, strada, sentiero; metodo, modalità; strada per raggiungere o il modo di ottenere l’Illuminazione/liberazione (mōkṣa). Prevede tre modalità operative: – karmamārga, upāsanāmārga, jñānamārga.

[9]Cfr: diksa sampradaya parampara.

[10]Cfr: asana per la meditazione.

[11]kāya sthairyam काय स्थैर्यम् : l’immobilità (stabilità, fermezza) corporea. Pratica con la quale lo Yogi si concentra sull’immobilità  fisica che calma la mente.  La concentrazione, dhāraṇā,  richiede la pratica e la padronanza della kāya sthairyam prima di poter procedere oltre con successo.

[12]Cfr: mudra e bandha.

[13]Brāhmamuhūrta ब्राह्ममुहूर्त: periodo di quarantotto minuti che precede l’alba nel quale svegliarsi per dedicarsi alla preghiera e meditazione.

[14]K Abishek1, Satvinder Singh Bakshi1, Ananda Balayogi Bhavanani,
The efficacy of yogic breathing exercise Bhramari pranayama in relieving symptoms of chronic rhinosinusitis,
1 Department of ENT and Head and Neck Surgery, Mahatma Gandhi Medical College and Research Institute, Sri Balaji Vidyapeeth, Puducherry, India
Partial funding was obtained from Indian Council of Medical Research, India.
2 Centre for Yoga Therapy and Research, Sri Balaji Vidyapeeth, Puducherry, India
Int J Yoga 2019;12:120-3, India
www.ijoy.org.

[15]idem c. s.

[16]Link a “La scienza” prima e seconda parte.

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