Nome āsana:
Sukhāsana सुखासन
Traduzione in italiano:
Posizione comoda, confortevole.
Etimologia:
sukhā, piacere, comodo, facile.
Descrizione:
La più semplice tra le posizioni meditative. Adatta per la pratica di respirazione e pranayama, concentrazione e meditazione.

PRATICA
Preparazione
Sedersi a gambe incrociate, in una posizione confortevole.
Poggiare bene gli ischi sul pavimento e allungare la colonna vertebrale verso l’alto.
Tenere la testa, il collo e la schiena in posizione eretta (verticalità), senza sforzo.
Porre le mani sulle ginocchia, braccia rilassate.
Occhi socchiusi.
Si possono porre le mani anche in Jñāna mudrā.
Esecuzione
Rilassare tutto il corpo, concentrandosi sul respiro.
Durante la pratica si può avvertire il sorgere di tensioni o fastidi in alcune parti del corpo; sciogliere le eventuali contratture emerse indirizzandovi il respiro.
Mantenere la concentrazione all’interno, sul flusso del respiro.
Respirazione
Si può praticare ogni tipo di respirazione e di Pranayama.
Un esempio semplice.
Prendere contatto con il proprio centro ponendo le mani tra l’ombelico e il pube.
Prendere coscienza del proprio respiro naturale.
Iniziare la respirazione completa, lenta e consapevole, con la tenuta della cintura addominale.
Durante i movimenti respiratori le mani si possono spostare alternativamente dall’addome (sotto l’ombelico), al torace, alla zona sotto-clavicolare, per seguire il flusso del respiro all’interno del corpo.
Benefici
Equilibrio del bacino e della colonna. Stabilità.
Cautele
Se non si ha una sufficiente apertura inguinale, non forzare le articolazioni delle ginocchia, ma utilizzare dei cuscini da porre sotto il bacino, in modo che le anche si trovino più in alto rispetto alle ginocchia.
Controindicazioni
In caso di difficoltà ad assumere la posizione dovute a soggettive caratteristiche anatomiche o in caso di impossibilità a mantenerla a causa di fastidi o dolori, si può sperimentare la posizione di Vajrāsana o praticare seduti su una sedia.
In tal caso scegliere una sedia non imbottita, sulla quale sedere, senza appoggiarsi, aprendo bene gli ischi, in modo che si faciliti la verticalità della colonna. I piedi sono posati a terra o su un supporto duro, paralleli, e le ginocchia sono leggermente più basse delle anche. Le mani sono poggiate sulle cosce. Trovare un assetto equilibrato e mantenerlo.
Aspetti anatomici
In questa posizione vengono interessati i piedi e le articolazioni di caviglie e ginocchia, il bacino, la colonna e le sue curve, il collo e il cranio.
In ogni posizione seduta si dovrebbe cercare di tenere le anche poco più in alto rispetto alle ginocchia, per evitare un progressivo affaticamento dovuto al fatto che i muscoli sono costretti a contrastare la forza di gravità.
Ciò inoltre potrebbe influire negativamente sulla posizione della colonna e del bacino.
Il conseguente fastidio ostacolerebbe il rilassamento e la concentrazione.
Usando uno o più cuscini o una coperta ripiegata da porre sotto il bacino, si ripristina l’equilibrio del bacino stesso e la naturale curvatura della colonna. In tal modo anche il bilanciamento del peso della testa sulla colonna avviene senza eccessivo sforzo.

Varianti
Tra le varianti più complesse:
Siddhāsana o la posizione perfetta;
Svastikāsana, o la posizione dell’auspicio;
Padmāsana o il Loto.
Nome asana per pratica di compensazione
Allungamento e scioglimento progressivo delle gambe. Rilassare l’intero corpo in Makarāsana.
Nome sequenza in cui si trova inserita: nome della serie, es. Rishikesh
Pratica Yoga – Sequenza di Base
Aspettando il Solstizio d’Inverno
Riferimenti bibliografici
L. Kaminoff, Yoga Anatomy, Calzetti & Mariucci, 2010
A. Van Lysebeth, Perfeziono lo Yoga, Mursia, 1978
Svāmī Satyananda Saraswati, Asana, Pranayama, Mudra, Bandha, Yoga Pubblications Trust, Bihar, India, 2008