Nome āsana:
Biḍālāsana बिडालासन, Mārjārīāsana मार्जारी, Chakravākāsana चक्रवाक
Traduzione in italiano:
Posizione del gatto o del gatto che si stira; posizione della gatta; asana del sunbird, (piccolo uccello canoro della famiglia Nettarinide).
Etimologia:
Biḍālāsana (बिडाला biḍālā, gatto), Mārjārīāsana (मार्जारी mārjārī, gatta), Chakravākāsana (चक्रवाक, chakravāka, un uccello o un fiume).
Descrizione:
Pratica di base.
Riscaldamento e scioglimento della spina dorsale.
PRATICA
Preparazione
Posizione di partenza, neutra o “a tavola”.
Portarsi proni sulle mani e sulle ginocchia: colonna, schiena e collo, dritti e paralleli al suolo, gambe e ginocchia dell’ampiezza del bacino e braccia parallele, perpendicolari alle spalle. Non irrigidire i gomiti.
Le mani si trovano sotto le spalle. Distribuire il peso tra i punti d’appoggio: ginocchia, palmi e dita delle mani, con le falangi ben distese e leggermente aperte, tranne il pollice.
Le dita dei piedi sono rilasciate.
Tenere i muscoli della cintura addominale (addominali bassi ed interni).
Prendere coscienza del proprio assetto e del proprio respiro. Fare tre respiri completi.
Esecuzione
Espiro, iniziare gradualmente il movimento di arrotondamento verso l’alto della colonna vertebrale dal bacino fino al collo e alla testa: la colonna si alza estendendosi e inarcandosi a partire dal coccige, seguono la zona lombare, dorsale e cervicale; le spalle si arrotondano e ruotano in avanti, mentre il collo e la testa si abbassano per ultimi.
L’addome si contrae al massimo per espellere più aria possibile.
Inspiro, si flette la schiena verso il basso; il movimento parte dal bacino (si allargano gli ischi) fino alla cervicale.
Le spalle ruotano all’indietro, mentre le scapole si avvicinano e spingono il torace in avanti allargandolo; in ultimo si sollevano collo e testa.
L’addome si rilassa e si espande, ma viene mantenuta una leggera e costante contrazione della cintura addominale (contenimento degli organi) .
Arrivare a tenere ogni movimento per cinque secondi.
Dopo essere usciti dalla posizione si può terminare la pratica rilassandosi in Bālāsana o la posizione del bambino.
Respirazione
Praticare lentamente, soprattutto all’inizio, per sviluppare una maggiore consapevolezza del percorso del respiro all’interno del corpo e della tenuta dei muscoli addominali.
La durata del singolo movimento è legata al ritmo del proprio respiro.
Un movimento lento e consapevole che fluisce attraverso la colonna, favorisce uno stato di rilassamento.
La respirazione Ujjayi rende il movimento più tonico.
Benefici
Il movimento alternato di flessione e allungamento della colonna vertebrale ne aumenta l’elasticità, tonifica e massaggia gli organi interni (se si mantiene la tenuta della cintura addominale), facilitando la digestione; favorisce l’allargamento della cassa toracica (plesso solare e zona del cuore), aumentando la capacità respiratoria; scioglie le tensioni del bacino.
Il collo acquista maggiore flessibilità.
Può avere un effetto benefico anche per la salute degli organi riproduttivi femminili e può essere praticata -sempre con attenzione e consapevolezza- durante il ciclo e dopo il parto per aiutare l’addome a riprendere la sua tonicità.
Cautele
Se le ginocchia non sopportano la posizione, si può mettere una coperta sotto le gambe.
La non tenuta della cintura addominale può causare fastidi e dolori alla zona lombare.
Debolezza dei polsi: si può eseguire il movimento da seduti, oppure portando le braccia stese in avanti, sopra uno sgabello di adeguata altezza, in modo che siano il proseguimento in orizzontale delle spalle.
Controindicazioni
Seri problemi alla schiena: va sentito il proprio medico curante e un esperto yoga terapeuta.
Aspetti anatomici
Sono interessati tutti i muscoli, i legamenti e i nervi della colonna vertebrale e della schiena che alternativamente si allungano e si rilassano.
Poiché i nervi spinali dalla spina dorsale arrivano anche ai vari organi, il beneficio si estende anche agli organi stessi.
Secondo la durata e l’intensità della pratica si possono attivare le ghiandole surrenali con la produzione di adrenalina e si può stimolare la funzione pancreatica.

Varianti
Partire dalla posizione di base o neutra. Tenere la cintura addominale
Primo movimento:
inspirando distendere il braccio destro avanti e la gamba sinistra indietro;
espirando tornare alla posizione di partenza.
Ripetere tre volte la prima sequenza e poi alternare braccio sinistro e gamba destra.
Secondo movimento:
espirando, sollevare il ginocchio destro da terra e portarlo in avanti e in alto, mentre la testa si abbassa e la fronte va a toccare o si avvicina al ginocchio;
inspirando portare la gamba destra dietro in estensione, all’altezza del bacino. Sollevare il collo e la testa verso l’alto.
Sono movimenti dinamici che seguono il ritmo del respiro.
Ripetere tre volte da un lato e tre volte dall’altro lato.
Evitare di praticare queste varianti la sera.
Nome asana per pratica di compensazione
Nome sequenza in cui si trova inserita: nome della serie, es. Rishikesh
Può essere utilizzata come posizione di transito da sequenze distesi a sequenze in piedi.
Asana complementari
Spesso è seguita da Adho Mukha Śvānāsana, il cane che guarda in giù, nel passaggio da sequenze a terra a posizioni in piedi
Riferimenti bibliografici
Swami Satyananda Saraswati, Yoga and Kriya, Yoga Pubblications trust, Mung, Bihar, India, 2013