Etimologia
Da padma पद्म, loto e āsana आसन che significa “postura” o “sede”. La postura del loto.
Conosciuta anche come kamalāsana कमलासन, (da kamalā कमला, loto, nelumbo nucifera) il nome di Brahmā “seduto sul loto”. Ardha अर्ध: metà, mezzo.

In Yogayājñavalkya Saṁhitā
अङ्गुष्ठौ च निबध्नीयात् हस्ताभ्यां व्युत्क्रमेण तु ।
ऊर्वेरुपरि विप्रेन्दे कृत्वा पादतऌे उभे ॥७॥
पद्नासनं भवेदेतत् सर्वेषामपि पूाञितम् ।
aṅguṣtau ca nibadhnīyāt hastābhyāṁ vyutkrameṇa tu |
ūrvorupari viprendre kṛtvā pādatale ubhe || 7 ||
padmāsanaṃ bhavedetat sarveṣāmapi pūjitam |
3.7 Posiziona le due piante dei piedi sulle cosce (opposte) e afferra i gli alluci dei piedi con le due mani portandole da dietro (incrociate dietro la schiena). Questo è Padmasana, quello che è adorato da ognuno e da tutti.
In Haṭhayoga Pradīpikā
अथ पद्मासनम
वामोरूपरि दक्ष्हिणं छ छरणं संस्थाप्य वामं तथा
दक्ष्होरूपरि पश्छिमेन विधिना धॄत्वा कराभ्यां दॄढम |
अङ्गुष्ह्ठौ हॄदये निधाय छिबुकं नासाग्रमालोकयेत
एतद्व्याधि-विनाश-कारि यमिनां पद्मासनं परोछ्यते || ४६ ||
atha padmāsana
vāmorūpari dakṣiṇaṃ cha charaṇaṃ saṃsthāpya vāmaṃ tathā dakṣorūpari paśchimena vidhinā dhṝtvā karābhyāṃ dṝḍham |
angghuṣṭhau hṝdaye nidhāya chibukaṃ nāsāghramālokayet etadvyādhi-vināśa-kāri yamināṃ padmāsanaṃ prochyate || 46 ||
Posiziona il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra; afferra le dita dei piedi con le mani incrociate sulla schiena. Premi il mento contro il petto e osserva la punta del naso. Questo si chiama Padmāsana, il distruttore delle malattie degli Yamī.
उत्तानौ छरणौ कॄत्वा ऊरु-संस्थौ परयत्नतः |
ऊरु-मध्ये तथोत्तानौ पाणी कॄत्वा ततो दॄशौ || ४७ ||
uttānau charaṇau kṝtvā ūru-saṃsthau prayatnataḥ |
ūru-madhye tathottānau pāṇī kṝtvā tato dṝśau || 47 ||
Appoggia i piedi sulle cosce, con le piante rivolte verso l’alto; posiziona le mani sulle cosce, con i palmi verso l’alto.
नासाग्रे विन्यसेद्राजद-अन्त-मूले तु जिह्वया |
उत्तम्भ्य छिबुकं वक्ष्हस्युत्थाप्य पवनं शनैः || ४८ ||
nāsāghre vinyasedrājad-anta-mūle tu jihvayā |
uttambhya chibukaṃ vakṣasyutthāpy pavanaṃ śanaiḥ || 48 ||
Osserva la punta del naso, tenendo la lingua premuta contro la radice dei denti della mascella superiore; con il mento contro il torace, aspira l’aria lentamente, cioè, apri delicatamente l’apāna-vāyū verso l’alto.
इदं पद्मासनं परोक्तं सर्व-वयाधि-विनाशनम |
दुर्लभं येन केनापि धीमता लभ्यते भुवि || ४९ ||
idaṃ padmāsanaṃ proktaṃ sarva-vyādhi-vināśanam |
durlabhaṃ yena kenāpi dhīmatā labhyate bhuvi || 49 ||
Questo si chiama Padmāsana, il distruttore di tutte le malattie. È difficile da raggiungere per tutti, ma può essere appreso dalle persone Sapienti in questo mondo.
कॄत्वा सम्पुटितौ करौ दॄढतरं बद्ध्वा तु पद्ममासनं
गाढं वक्ष्हसि सन्निधाय छिबुकं धयायंश्छ तछ्छेतसि |
वारं वारमपानमूर्ध्वमनिलं परोत्सारयन्पूरितं
नयञ्छन्प्राणमुपैति बोधमतुलं शक्ति-परभावान्नरः || ५० ||
kṝtvā sampuṭitau karau dṝḍhataraṃ baddhvā tu padmamāsanaṃ ghāḍhaṃ vakṣasi sannidhāya chibukaṃ dhyāyaṃścha tachchetasi |
vāraṃ vāramapānamūrdhvamanilaṃ protsārayanpūritaṃ nyañchanprāṇamupaiti bodhamatulaṃ śakti-prabhāvānnaraḥ || 50 ||
पद्मासने सथितो योगी नाडी-दवारेण पूरितम |
मारुतं धारयेद्यस्तु स मुक्तो नात्र संशयः || ५१ ||
padmāsane sthito yoghī nāḍī-dvāreṇa pūritam |
mārutaṃ dhārayedyastu sa mukto nātra saṃśayaḥ || 51 ||
Lo Yogī che, seduto in Padmāsana, può controllare la respirazione, non c’è dubbio, è libero dalla schiavitù.
In Gheraṇḍa Saṁhitā
3.8. Posizionare il piede destro sulla coscia sinistra e, analogamente, il piede sinistro sulla coscia destra; s’incrocino le mani dietro la schiena e con fermezza si afferrino gli alluci dei piedi così incrociati; fissare lo sguardo sul punto tra le due sopracciglia; Posizionare il mento sul petto; fissare lo sguardo sulla punta del naso. Questa posizione è chiamata Loto. Essa distrugge tutti i disturbi.
In Śiva Saṃhitā
3.88. Ora descriverò Padmāsana che cura tutti i disturbi: incrociate le gambe, poni con attenzione i piedi sulla coscia opposta; incrocia le mani e poggiale sulle cosce; fissa lo sguardo sulla punta del naso; pressando la lingua sulla radice dei denti; il mento dovrebbe essere abbassato, il petto espanso; quindi assorbi l’aria lentamente, riempi il torace con tutta la tua potenza ed espira lentamente, con un flusso ininterrotto.
3.89. Non può essere praticata da tutti, solo il Sapiente raggiunge il successo.
3.90. Praticando questa posizione, indubbiamente, i soffi vitali del praticante si bilanciano in modo completo, fluendo armoniosamente attraverso il corpo.
3.91. Seduto nella posizione Padmāsana e conoscendo l’azione di Prāṇa e Apāna quando lo Yogi pratica la regolazione del respiro raggiunge l’emancipazione. Vi dico la verità. E’ reale, vi dico la verità.
Secondo Svāmī Cidananda[2]
Siediti su una coperta piegata, posizionata su un piano uniforme, con le gambe allungate. Mantenere sempre la colonna vertebrale e il collo in posizione eretta, senza piegarsi. Questa è un’istruzione comune a tutte le posture sedute.
Piega la gamba destra sul ginocchio e posiziona il piede destro sulla coscia. Quindi, piega la gamba sinistra al ginocchio e posiziona il piede sinistro sulla coscia destra.
Posizionare le due mani con i palmi rivolti verso l’alto, sulle rispettive articolazioni del ginocchio. Lascia che gli indici piegati tocchino la parte centrale dei pollici e tieni le altre dita distese. In alternativa, puoi bloccare le dita e tenere le mani ferme sulla caviglia sinistra. Questo può essere conveniente per alcune persone. All’inizio, siediti per dieci minuti e aumenta gradualmente la durata in base alle tue esigenze.
Variante: ardha padmāsana
Se all’inizio non riesci a posizionare entrambi i piedi sulle cosce, tieni per un po’ di tempo solo un piede su una coscia, poi l’altro piede sull’altra coscia. Dopo alcuni giorni di pratica, sarai in grado di mantenere entrambi i piedi sulle cosce. Questa è la mezza posa di padmāsana o ardha padmāsana.
Preparazione
Per la maggior parte delle persone, all’inizio è una posizione difficile e scomoda da assumere e da tenere per più di qualche minuto.
Come preparazione si suggerisce di iniziare con la mezza posizione, ardha padmāsana, il mezzo loto: senza forzare, tenere solo un piede su una coscia per un po’ di tempo, poi ripetere con l’altro piede sull’altra coscia.
Progressivamente, con la pratica costante e quotidiana, si sarà in grado di mantenere entrambi i piedi sulle cosce.
Con la pratica padmāsana si rivelerà più comodo delle posizioni semplici in quanto, grazie alla solida base costituita dalle gambe e dai glutei, aiuta a mantenere naturalmente eretti il busto e la testa.
Esecuzione
- Porre una coperta o un tappetino da Yoga (consigliati quelli in cotone, meglio se posto sopra un tappetino antiscivolo in materiale naturale).
- Sedere a terra allargando le gambe in avanti.
- Con movimento lento e delicato, piegare la gamba destra e posizionare il piede sulla coscia.
- La pianta del piede deve essere rivolta verso l’alto, con il tallone a contatto con la parte anteriore dell’addome inferiore.
- Assestare la posizione nel modo che risulti più comodo e confortevole.
- Allo stesso modo, piegare la gamba sinistra posizionare il piede sinistro sulla coscia.
- Porre le mani sulle articolazioni dei ginocchi.
- Nella posa finale, entrambe le ginocchia dovrebbero riposare comodamente sul pavimento.
- Aprire il petto con le scapole che si avvicinano tra loro.
- Rilassare le spalle.
- Rilassare le braccia, con i gomiti piegati.
- Mantenere la schiena e la testa in posizione verticale, senza sforzo.
- Porre la mano sinistra sopra il ginocchio sinistro e la mano destra sopra il ginocchio destro, con i palmi rivolti verso l’alto e l’indice che tocca la parte centrale del pollice in chin mudrā[3]; in alternativa, con i palmi rivolti verso il basso in jñāna mudrā.
- Socchiudere gli occhi.
Note
Per facilitare la comodità della posizione, si può porre un piccolo cuscino sotto la parte posteriore dei glutei.
Piegare per prima la gamba destra oppure la sinistra può risultare più semplice e comodo: sperimentare e scegliere il modo che dà maggiore stabilità e comodità.
Benefici
Induce tranquillità e calma mentale.
Riduce il flusso di sangue alle gambe.
Tonifica gli organi, i muscoli e i nervi degli organi addominali e pelvici.
Cautele
Questa posizione non deve essere praticata da coloro che soffrono di sciatica o problemi alla zona sacro-lombare della colonna vertebrale.
